CONTANTE FINO A 10MILA EURO: IL NUOVO LIMITE ARRIVA CON UNA “TASSA D’INGRESSO” DA 500 EURO
L’innalzamento del tetto all’utilizzo del contante torna al centro del dibattito politico ed economico. La maggioranza ha infatti approvato in Manovra un emendamento che porta il limite massimo dei pagamenti in cash da 5.000 a 10.000 euro. Una misura presentata come un modo per “semplificare” la vita a imprese, professionisti e cittadini, ma che arriva accompagnata da un nuovo onere: una tassa fissa di 500 euro, definita tecnicamente come imposta di bollo aggiuntiva sulle transazioni che superano l’attuale soglia.
Secondo i promotori, l’innalzamento del tetto consentirebbe maggiore libertà nei pagamenti e favorirebbe alcune categorie che ancora fanno largo uso di contanti, soprattutto nei settori turistico-commerciali. Tuttavia, la nuova imposta rischia di compensare, almeno in parte, il beneficio percepito, trasformandosi in un costo significativo per chi effettua operazioni di importo elevato.
Gli esperti sottolineano inoltre che l’aumento del limite potrebbe riaccendere le discussioni sulla tracciabilità dei pagamenti e sulla lotta all’evasione. La tassa da 500 euro, nelle intenzioni del Governo, dovrebbe agire da strumento di equilibrio: permettere l’uso del contante, ma scoraggiarne un impiego troppo esteso.
Resta ora da capire quale sarà l’impatto reale della misura, sia sui consumatori sia sulle attività economiche, in un momento in cui il tema della digitalizzazione dei pagamenti continua a essere centrale nel dibattito pubblico.