PRESTAZIONE LAVORATIVA IN A MBIENTE INQUINATO: VA RISARCITO ANCHE IL DANNO MORALE

La Corte di Cassazione, con l'Ordinanza n. 19621, ha statuito che al lavoratore che vive temendo di ammalarsi perché svolge la prestazione lavorativa in un ambiente inquinato va riconosciuto il danno morale, qualora sia provata la compressione del suo diritto alla piena esplicazione dei gesti quotidiani. Gli ermellini hanno infatti precisato che, poiché nel caso di specie il lavoratore operava in un contesto in cui non è garantita la sicurezza, subisce una patente lesione dei diritti inviolabili tutelati dalla Costituzione, che risulta autonoma rispetto al danno biologico.