MOLESTIE ALLA COLLEGA: INTEGRATO IL REATO DI ATTI PERSECUTORI

   La Corte di Cassazione, con Sentenza n. 38447 del 20 settembre 2023, ha confermato una condanna alla reclusione per stalking di un impiegato accusato di aver ripetutamente tenuto comportamenti insistenti nei confronti di una collega. La condotta dell'agente, infatti, palesemente sgradita dalla vittima e reiterata nel corso del tempo, è stata ritenuta idonea a configurare il reato di atti persecutori. A sostegno della decisione non soltanto l'intensità del dolo, ma anche la consapevolezza e la volontà, in capo all'impiegato in questione, di porre in essere tali condotte di molestia.

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