LEGITTIMO IL LICENZIAMENTO INTIMATO PER CONDOTTE RICATTATORIE AL SUPERIORE

La Corte di Cassazione, con Ordinanza n. 1686 del 16 gennaio 2024, conferma il licenziamento di una dipendente, a seguito di un suo tentativo di ricatto nei confronti del responsabile. Si ritiene sussistente la giusta causa, in quanto le condotte a intento ricattatorio poste in essere dalla lavoratrice integrano non soltanto minaccia grave, ma anche insubordinazione: si rivelano, dunque, idonee a violare gli obblighi di fedeltà e collaborazione.