ECOBONUS 2022: COME FUNZIONA E COME RICHIEDERLO

L’Ecobonus 2022 è costituito da una serie di detrazioni fiscali che il contribuente può sfruttare sugli interventi strutturali di riqualificazione energetica o di messa in sicurezza antisismica degli edifici esistenti. La detrazione fiscale, valida ai fini IRPEF, riguarda gli interventi di riqualificazione energeticariduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici e installazione di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici.

Tra tutti i sostegni che verranno prorogati per il 2022 per l’edilizia, troviamo anche l’ecobonus. Si tratta di una agevolazione fiscale per la riqualificazione energetica degli immobili. Riqualificazione che risulta più che mai attuale, date le intenzioni dello stato di migliorare lo stato complessivo delle strutture immobiliari in Italia.

L’ecobonus è un incentivo che è nato diversi anni addietro, ed è stato potenziato successivamente dall’agevolazione al 110% del Superbonus. Questa agevolazione è destinata a tutti i cittadini proprietari di immobili che decidono di ristrutturare l’abitazione in base a un obiettivo di riqualificazione energetica complessiva dell’immobile.

Con la Legge di Bilancio 2022 vengono prorogati quasi tutti i bonus per l’edilizia già presenti, tra cui anche l’ecobonus, fino al 31 dicembre 2024. La proroga ha coinvolto diverse agevolazioni fiscali per l’edilizia, e per tutte le agevolazioni ha esteso la possibilità di chiedere la cessione del credito a terzi o lo sconto in fattura. Lo stesso vale anche per l’ecobonus.

Per quanto riguarda l’ecobonus non ci sono novità rispetto al 2021, permane la possibilità di usufruire della cessione del credito e dello sconto in fattura in alternativa alla detrazione. Tuttavia, Per limitare i fenomeni di illeciti compiuti ai danni dello stato o dei cittadini, è stato infine introdotto il Decreto Antifrode, pertanto l’obbligo di visto di conformità e asseverazione della congruità dei prezzi è stato esteso a tutti i bonus casa che vengono usati tramite sconto in fattura o cessione del credito.

Vediamo nell’articolo tutti i dettagli su questa misura per il 2022.

CHE COS’È L’ECOBONUS?

L’ecobonus è una agevolazione fiscale dedicata alla riqualificazione energetica dell’immobile. Questa misura è rivolta a tutti i cittadini che svolgono determinati lavori sull’immobile in cui possiedono un diritto reale, e prevede una agevolazione al 50% oppure al 65% in base alla tipologia di lavori svolti. In alcuni casi specifici l’agevolazione può anche raggiungere una percentuale maggiore, e in alternativa si può accedere anche al Superbonus 110%, se vengono rispettati alcuni requisiti.

L’Ecobonus indica le detrazioni fiscali concesse ai fini IRPEF in relazione agli interventi edili ed impiantistici che hanno l’obiettivo di ridurre i consumi energetici all’interno di edifici esistenti. L’obiettivo del Governo con l’introduzione di questi bonus è quello di:

  • Incentivare il settore dell’edilizia in Italia e tutto il suo indotto;

  • Superare l’utilizzo di combustibili fossili a vantaggio di fonti energetiche rinnovabili.

Sostanzialmente, a seconda della tipologia di intervento di riqualificazione effettuato dal contribuente questi ha la possibilità di ricevere indietro una percentuale della spesa. Si tratta del 50%, del 65% o del 110% di quanto sostenuto. Le detrazioni del 50% e del 65% si possono ottenere a seconda della tipologia di intervento effettuato, mentre la detrazione del 110% (la più conveniente, ma anche la più complicata da ottenere) è legata ad un’ulteriore forma di bonus ottenibile (legata all’effettuazione di interventi definiti “trainanti“). Su tutte le tipologie di bonus, con modalità ed adempimenti diversi, è possibile optare per lo sconto in fattura, la cessione del credito o l’utilizzo della detrazione in dichiarazione dei redditi.

Si tratta di lavori che permettono prima di tutto una riduzione del consumo energetico per il riscaldamento, provocando anche un notevole risparmio economico, oppure del miglioramento termico dell’edificio. Questo miglioramento può avvenire tramite diversi lavori: dalle coibentazioni ai nuovi pavimenti, alla sostituzione delle finestre o degli infissi. Ma sono anche inclusi nell’ecobonus lavori come l’installazione di pannelli solari, e la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale.

ESEMPIO:
Immagina di effettuare un intervento sulla tua abitazione di riqualificazione energetica e di spendere 10.000 euro per la sostituzione dell’impianto di riscaldamento con caldaia a condensazione. L’agevolazione ottenibile è quella del 65% della spesa sostenuta (6.500 euro, ovvero il 65% di 10.000), che possono essere fruiti in rate annuali (10) oppure immediatamente con sconto in fattura o cessione del credito.

L’ecobonus tornerà nel 2022 con le stesse modalità di fruizione dell’anno in corso, che andiamo qui a specificare. L’agevolazione fiscale è una detrazione IRPEF o IRES, che viene corrisposta dall’Agenzia delle Entrate quando il soggetto richiedente svolge lavori che migliorano l’efficienza energetica di edifici esistenti.

Questo particolare bonus quindi è specifico per lavori che portano ad un miglioramento dei consumi, e ad un risparmio energetico complessivo. Sono incluse le installazioni di schermature solari, impianti di climatizzazione invernale con biomasse combustibili, oppure l’installazione di strumenti di domotica, ovvero di controllo a distanza di diversi impianti domestici (riscaldamento, climatizzazione, produzione di acqua calda). Sono inclusi tutti i lavori annessi come l’acquisto di generatori di aria calda a condensazione e simili.

NOVITÀ LEGGE DI BILANCIO 2022

Per quanto riguarda l’Ecobonus sono state confermate le aliquote ordinarie:

  • 50% per infissi, biomassa e schermature solari;

  • 65% per le rimanenti tipologie di spese.

Nel caso in cui l’intervento sia effettuato su parti comuni condominiali l’importo di detrazione IRPEF varia dal 70% al 75%.

Nel caso in cui gli interventi e le spese di ristrutturazione per migliorare l’efficienza energetica interesseranno l’intero involucro dell’edificio, l’ecobonus potrà salire al 70% (nel caso in cui i lavori incidano sul 25% della superficie complessiva del condominio), 75% se la riqualificazione energetica sarà finalizzata al miglioramento e al risparmio sulla spesa energetica sia estiva che invernale.

Per quanto riguarda l’Ecobonus 110%, sarà possibile utilizzare la detrazione al 110%, fino al 2023. Poi le aliquote della detrazione scenderanno:

  • al 70% nel 2024;

  • al 65% nel 2025.

EDIFICI AGEVOLATI

Gli interventi per il risparmio energetico possono essere agevolati con l’ecobonus, se vengono effettuati su immobili:

  • esistenti. L’edificio deve essere iscritto in catasto oppure deve sussistere la richiesta di accatastamento, e dal pagamento dell’IMU se dovuta;

  • possono essere edifici di «qualsiasi categoria catastale» e destinazione d’uso (sempre nell’ambito degli edifici esistenti);

  • devono essere ambienti riscaldati, tranne per i pannelli solari termici, i generatori a biomassa e le schermature solari.

Gli interventi non devono necessariamente essere sostenuti su immobili residenziali, come invece previsto per quasi tutti gli interventi sul recupero del patrimonio edilizio dell’articolo 16-bis del Tuir, anche se minori e sul superbonus.

Con la risoluzione 25 giugno 2020, n. 34, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che le detrazioni per l’ecobonus e per il sisma bonus (solo se ordinari) spettano ai titolari di reddito d’impresa che effettuano gli interventi su immobili da essi posseduti o detenuti, a prescindere dalla qualificazione degli stessi come:

  • strumentali per natura (cioè con categoria catastale B, C, D, E o A/10) o per destinazione (cioè utilizzati dall’impresa);

  • registrati in contabilità tra le immobilizzazioni;

  • beni merce, cioè registrati tra le rimanenze di magazzino;

  • patrimoniali.

CHI PUÒ USUFRUIRE DELL’ECOBONUS?

Possono usufruire delle detrazioni Ecobonus al 65% o al 50% tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito sulle persone fisiche (IRPEF), residenti o non residenti, nel territorio dello Stato, su prima e seconda casa ed anche i titolari di reddito di impresa.

L’agevolazione spetta non soltanto ai proprietari degli immobili, infatti, possiamo schematizzare che i soggetti beneficiari dell’agevolazione sono:

  • Le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni e i nudi proprietari;

  • Titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);

  • Contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali). I titolari di reddito d’impresa possono fruire della detrazione solo con riferimento ai fabbricati strumentali che utilizzano nell’esercizio della loro attività imprenditoriale (Risoluzione n. 340/E/2008 dell’Agenzia delle Entrate).

  • Locatari (affittuari) o comodatari;

  • Gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;

  • Associazioni tra professionisti;

  • Gli istituti autonomi per le case popolari e le cooperative di abitazione a proprietà indivisa;

Sono inoltre ammessi a fruire della detrazione, purché sostengano le spese per la realizzazione degli interventi e questi non siano effettuati su immobili strumentali all’attività d’impresa:

  • Il familiare convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, componente dell’unione civile, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado);

  • Il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato (Risoluzione n. 64/E/2016 dell’Agenzia delle Entrate).

LA REGOLA PER L’OTTENIMENTO DELLA DETRAZIONE FISCALE

La detrazione IRPEF legata all’Ecobonus spetta al soggetto che effettua il pagamento della fattura mediante bonifico parlante. Questo soggetto deve essere titolare di un diritto reale, come detto in precedenza.

Il soggetto, possessore o acquirente, anche di una porzione di unità abitativa, può beneficiare interamente dell’agevolazione, purché sia colui che sostenga la spesa e che sia intestatario delle fatture.

Se la spesa per i lavori è sostenuta da più soggetti, dovranno essere indicati nome, cognome e codice fiscale delle persone interessate alla detrazione fiscale.

Per gli interventi realizzati sulle parti comuni condominiali, è necessario indicare il codice fiscale del condominio e quello dell’amministratore o di altro condomino, che effettui il pagamento.

 

 

COME FUNZIONA L’ECOBONUS?

L’ecobonus 2022 ha un funzionamento pressoché identico al bonus del 2021: è possibile richiedere questa agevolazione su edifici già esistenti, e per potervi accedere bisogna presentare ancora l’asseverazione tecnica. Per quanto riguarda le detrazioni, è possibile richiedere una agevolazione al 50%, oppure al 65% in base ai lavori effettuati.

I lavori con agevolazione al 50% sono i seguenti:

  • Acquisto e posa in opera di finestre con infissi e schermature solari;

  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione (classe A);

  • Acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore che prevedono l’uso di biomasse combustibili.

Per questi lavori l’agevolazione è del 50%, mentre per tutti i lavori rimanenti si parla di una agevolazione al 65%. In alcuni casi è utile valutare se accedere alle agevolazioni al 110% introdotte con il Superbonus 110%, che sarà ancora disponibile per tutto il 2022 per determinati tipi di lavori e immobili.

Per quanto riguarda invece gli edifici condominiali, è possibile accedere ad una agevolazione al 70% o al 75% quando i lavori vengono svolti su parti comuni degli edifici, e se viene anche limitato il rischio sismico si possono ottenere ulteriori detrazioni fiscali.

Attualmente, con l’entrata in vigore del Decreto Rilancio gli interventi agevolabili con l’Ecobonus possono essere elevati al 110% con il Superbonus. 

QUALI SONO GLI INTERVENTI DETRAIBILI AL 65% PER L’ECOBONUS?

In relazione al sostenimento delle spese in relazione agli interventi sotto indicati è possibile ottenere un rimborso del 65% della spesa sostenuta (art. 14 D.L. n. 63/13) per la riqualificazione energetica degli edifici. Gli interventi agevolati al 65% sono i seguenti:

  • Gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro;

  • Gli interventi di sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con generatori d’aria calda a condensazione;

  • L’acquisto e posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti, fino a un valore massimo della detrazione di 100.000 euro, a condizione che gli interventi producano un risparmio di energia primaria pari almeno al 20%;

  • Interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione. In pratica, il rifacimento dell’impianto di riscaldamento;

  • Gli interventi di sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza e con impianti geotermici a bassa entalpia e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione realizzato.;

  • Gli interventi di sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore, dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria;

  • L’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda o di climatizzazione delle unità abitative. Questi dispositivi, mediante la fornitura periodica dei dati, dovranno indicarti le condizioni di funzionamento correnti e consentire l’accensione, lo spegnimento e la programmazione settimanale degli impianti da remoto;

  • Gli interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti, che ottengono un valore limite di fabbisogno di energia primaria annuo per la climatizzazione invernale inferiore di almeno il 20% rispetto ai valori riportati nel decreto del ministro dello Sviluppo economico dell’11 marzo 2008, così come modificato dal decreto 26 gennaio 2010;

  • Gli interventi su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o unità immobiliari, riguardanti strutture opache verticali (muri), strutture opache orizzontali (coperture e pavimenti). La condizione per fruire dell’agevolazione è che siano rispettati i requisiti di trasmittanza termica U, espressa in W/mqK, contenuti nell’allegato E del decreto attuativo del Mise “efficienza energetica” o “requisiti ecobonus“;

  • L’installazione di impianto pannelli solare termico per la produzione di acqua calda per usi domestici o industriali e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università;

  • Infine, la building automation.

QUALI SONO GLI INTERVENTI DETRAIBILI AL 50% PER L’ECOBONUS?

Tra gli interventi per cui è possibile ottenere la detrazione IRPEF del 50% (art. 14 D.L. n. 63/13) vi sono i seguenti:

  • L’acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi e di schermature solari (allegato M al decreto legislativo 29 dicembre 2006, n. 311), porte esterne, portoncini;

  • La sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto, senza la contestuale installazione di sistemi di termoregolazione evoluti;

  • L’acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili (pellets, truciolato etc.), fino a un valore massimo della detrazione di 30.000 euro.

In realtà, esistono ulteriori aliquote. Difatti, se l’intervento riguarda il cappotto termico e la coibentazione del tetto di un condominio, l’aliquota di detrazione passa dal 70% all’85%.

QUALI SONO GLI ADEMPIMENTI NECESSARI?

Per usufruire della detrazione IRPEF sugli interventi sul risparmio energetico, oltre al consueto bonifico parlante è necessaria l’asseverazione di un tecnico abilitato che attesti i requisiti tecnici dei lavori eseguiti e la congruità delle spese con computo metrico, l’attestato di prestazione energetica e l’invio della comunicazione della scheda tecnica all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori.

Il bonifico parlante non deve contenere solo la causale del versamento, costituita dalla norma agevolativa, con il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il numero di partita IVA ovvero il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico viene effettuato, ma per gli interventi iniziati dal 6 ottobre 2020 in poi, deve contenere anche il numero e la data della fattura che viene pagata.

VISTO DI CONFORMITÀ E CONGRUITÀ

Per effettuare l’opzione per la cessione del credito o per lo sconto in fattura è necessario inviare la comunicazione all’agenzia delle Entrate con il visto di conformità e acquisire l’asseverazione della congruità delle spese.

QUALI INTERVENTI POSSONO ESSERE OGGETTO DI SCONTO O CESSIONE DEL CREDITO DI IMPOSTA?

Una novità interessante che riguarda tutti i diversi bonus per l’edilizia e anche l’ecobonus 2022 riguarda la possibilità di accedere immediatamente al bonus, senza dover attendere diversi anni per l’accesso al credito. Sarà infatti possibile per tutti i sostegni chiedere lo sconto in fattura o la cessione del credito, dal 2022.

Tuttavia questo tipo di ricezione dell’agevolazione sarà ulteriormente sottoposta a controlli a partire da gennaio 2022. Questo significa che se l’Agenzia delle Entrate o gli enti preposti ai controlli ritengono che una determinata domanda di accesso sia a rischio illeciti, questi enti sono autorizzati ad interrompere la possibilità di erogazione del credito tramite queste modalità specifiche. Si tratta di una delle misure prese dal Decreto Antifrode per limitare il proliferare di illeciti ai danni dello stato, oppure ai cittadini stessi. Ma andiamo a vedere nello specifico come funzionano la cessione del credito o lo sconto in fattura:

L’opzione per queste due modalità alternative di fruizione del bonus può essere esercitata relativamente alle detrazioni spettanti per le spese per gli interventi di:

  • Sconto in fattura: si tratta della possibilità di ottenere uno sconto direttamente sul pagamento dovuto ai fornitori che hanno svolto i lavori di ristrutturazione o riqualificazione per l’immobile;

  • Cessione del credito: con questa modalità è possibile chiedere di cedere il credito ad altri soggetti, come istituti di credito o intermediari finanziari.

Durante il 2021 queste due modalità sono state ampiamente richieste dai ci

TOP