LAVORATRICI MADRI E CONTRIBUTI PREVIDENZIALI: DALLA CORTE COSTITUZIONALE UN INVITO AL LEGISLATORE PER UNA DISCIPLINA UNIFORME
La recente pronuncia della Corte costituzionale riporta l’attenzione sul tema, sempre attuale, della tutela delle lavoratrici madri e del trattamento previdenziale loro riservato. In particolare, la Consulta ha evidenziato come l’attuale quadro normativo in materia di esonero dai contributi IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) presenti profili di disomogeneità che rischiano di compromettere i principi di uguaglianza e ragionevolezza sanciti dalla Costituzione.
La Corte non ha dichiarato l’illegittimità della disciplina, ma ha rivolto un chiaro monito al Legislatore affinché intervenga per assicurare uniformità e coerenza tra le diverse misure agevolative previste per le madri lavoratrici. Il nodo centrale riguarda le differenze di trattamento tra categorie di lavoratrici, a seconda del tipo di contratto o del regime previdenziale applicabile, che finiscono per creare disparità non sempre giustificate.
Il richiamo della Consulta si inserisce in un contesto di più ampio ripensamento delle politiche di sostegno alla genitorialità. Negli ultimi anni, il legislatore ha introdotto varie misure per favorire la partecipazione femminile al mercato del lavoro, ma spesso tali interventi risultano frammentati e privi di una visione unitaria. L’assenza di una disciplina organica genera incertezza interpretativa e applicativa, oltre a rischiare di vanificare gli obiettivi di equità e promozione della maternità.
L’invito della Corte, dunque, va letto come un’occasione per ripensare il sistema nel suo complesso, con l’obiettivo di rendere effettiva la parità di trattamento e di rafforzare le tutele economiche e previdenziali delle lavoratrici madri. Solo un intervento legislativo coordinato e coerente potrà garantire una disciplina stabile e chiara, capace di coniugare esigenze di equità, sostenibilità e promozione dell’occupazione femminile.