CAMERE DI COMMERCIO ALPE ADRIA: L’UE AFFONDA TRA TROPPA BUROCRAZIA

Le Camere di Commercio dell’area Alpe Adria – che comprende Italia nord-orientale, Austria e Slovenia – lanciano un chiaro messaggio all’Unione Europea: troppa burocrazia frena lo sviluppo delle imprese e mina la competitività dell’intero territorio.
Durante l’ultima riunione transfrontaliera del network camerale, i rappresentanti economici dei tre Paesi hanno evidenziato come le normative europee, spesso complesse e frammentate, rappresentino un ostacolo concreto per le PMI, già alle prese con crisi energetica, inflazione e carenza di manodopera qualificata.
A pesare maggiormente sono i tempi lunghi per autorizzazioni, obblighi amministrativi ridondanti e difficoltà nel recepimento uniforme delle direttive da parte degli Stati membri. Un sistema che, secondo i delegati dell’area Alpe Adria, rischia di penalizzare in particolare le regioni di confine, dove la cooperazione transnazionale è fondamentale per lo sviluppo economico.
“Chiediamo un’Europa più snella, che ascolti i territori produttivi”, hanno dichiarato i presidenti delle Camere di Commercio presenti. “La semplificazione non è più rinviabile: serve una governance che sostenga l’impresa, non che la ostacoli”.
L’appello è rivolto anche ai futuri vertici europei, affinché inseriscano tra le priorità la riforma della burocrazia comunitaria, con particolare attenzione alla realtà delle piccole e medie imprese. Solo così, secondo le Camere dell’Alpe Adria, l’Europa potrà tornare a essere un motore di crescita e innovazione, e non un freno.

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