RADON NEI LUOGHI DI LAVORO: OBBLIGO DI MISURAZIONE IN AREE PRIORITARIE

Il radon è un gas radioattivo di origine naturale, inodore, incolore e insapore, che deriva dal decadimento dell’uranio ed è presente naturalmente nel suolo. Fuoriuscendo all’aperto si disperde in atmosfera, ma negli ambienti chiusi si accumula, raggiungendo in alcuni casi concentrazioni elevate tanto da costituire la seconda causa di tumore polmonare dopo il fumo.
Il D.Lgs. 101/2020 (art. 17) ha introdotto specifiche disposizioni in merito alla protezione dall’esposizione al radon nei luoghi di lavoro, stabilendo l’obbligo di effettuare le misurazioni della concentrazione media annua:
nei luoghi di lavoro sotterranei
nei luoghi di lavoro situati al piano terra o semi-sotterranei
delle aree prioritarie a rischio radon.
Sono esentati dalle misurazioni i locali di servizio, spogliatoi, sottoscala, corridoi e locali a basso fattore di occupazione (minore di 100 ore/anno).
Le imprese che dispongono di luoghi di lavoro situati al piano terra, in unità locali all’interno delle aree prioritarie, dovranno effettuare il monitoraggio della concentrazione di radon, tramite laboratori abilitati, entro 24 mesi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’elenco delle aree prioritarie (G.U. n.299 del 21.12.24). Nel caso in cui i valori di concentrazione media misurati siano superiori a 300 Bq/m3, dovranno mettere in atto azioni di risanamento entro 2 anni dal ricevimento della relazione tecnica da parte del laboratorio incaricato.

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