LA CASSAZIONE NEGA LA RENDITA INAIL: NESSUN NESSO TRA LA SPONDILODISCOPATIA E L’ATTIVITÀ LAVORATIVA CESSATA DA OLTRE VENT’ANNI

La Corte di Cassazione, con Ordinanza n. 27410 del 14 ottobre 2025, evidenzia che la spondilodiscopatia lombare di cui è affetto il ricorrente, pur rientrando tra le malattie tabellate di probabile origine professionale, non può essere collegata in modo concreto e specifico all’attività di manovale svolta tra il 1980 e il 1988, poiché la patologia è stata diagnosticata solo a partire dal 2008, cioè oltre vent’anni dopo la cessazione delle mansioni a rischio. Tale distanza cronologica, unita alla mancanza di elementi certi sull’insorgenza e sull’evoluzione della malattia, interrompe la presunzione di nesso causale.
La Corte conferma che, in presenza di malattie multifattoriali, il lavoratore deve fornire una prova concreta e qualificata del collegamento tra l’esposizione lavorativa e la patologia, non essendo sufficiente un mero riferimento alla loro astratta correlazione tabellare.
TOP