PRESCRIZIONE DECENNALE PER I BENEFICI CONTRIBUTIVI DA ESPOSIZIONE ALL’AMIANTO: DECORRENZA DALLA CONOSCENZA DELL’ESPOSIZIONE

Con l’Ordinanza n. 31233 del 30 novembre 2025, la Corte di cassazione ha chiarito un importante aspetto relativo ai benefici contributivi per lavoratori esposti all’amianto. In particolare, i giudici hanno ribadito che il diritto alla rivalutazione contributiva, disciplinato dall’articolo 13, comma 8, della Legge n. 257/1992, è soggetto a prescrizione decennale.
Il punto centrale riguarda il momento dal quale decorre il termine di prescrizione. Secondo la Cassazione, la decorrenza non va calcolata dalla data in cui si verifica l’esposizione, né dalla cessazione del rapporto lavorativo, ma dal momento in cui l’interessato ha avuto conoscenza, o avrebbe potuto ragionevolmente avere conoscenza, del fatto di essere stato esposto a livelli di amianto superiori alla soglia consentita. Ciò significa che il lavoratore può far valere il proprio diritto anche anni dopo la fine del rapporto lavorativo, purché rientri nel termine decennale dalla consapevolezza dell’esposizione.
Questa interpretazione conferma l’orientamento della Corte volto a tutelare i lavoratori, tenendo conto della particolare latenza delle patologie connesse all’amianto. La decisione ribadisce quindi la centralità della conoscenza del rischio come punto di riferimento per il calcolo della prescrizione, offrendo maggiore certezza e tutela ai soggetti esposti.
In sintesi, l’Ordinanza n. 31233/2025 rappresenta un importante riferimento per i professionisti e i lavoratori che intendono far valere i benefici contributivi riconosciuti dalla legge, chiarendo tempi e modalità di esercizio del diritto.
TOP