INFORTUNIO MENTRE ASSISTE UNA PERSONA DISABILE: LA BADANTE IRREGOLARE PUÒ OTTENERE IL RISARCIMENTO?

Con l’Ordinanza n. 29823 del 12 novembre 2025, la Corte di cassazione ha respinto il ricorso presentato da una badante che chiedeva il risarcimento dei danni subiti durante un infortunio sul lavoro, avvenuto mentre sollevava la
persona invalida che assisteva. La lavoratrice era impiegata senza un regolare contratto e sosteneva che, nonostante l’irregolarità del rapporto, dovesse comunque essere riconosciuta la responsabilità civile dei familiari dell’assistita.
La Suprema Corte, confermando le decisioni dei giudici di merito, ha ribadito che l’assenza di un rapporto di lavoro formalizzato non esonera il datore dall’obbligo di garantire condizioni di sicurezza, ma al tempo stesso rende più difficile per il lavoratore dimostrare modalità e limiti dell’incarico svolto. Nel caso concreto, la badante non era riuscita a provare né di aver ricevuto istruzioni inadeguate, né che l’operazione di sollevamento fosse stata imposta in condizioni tali da costituire una condotta colposa dei datori.
La pronuncia mette nuovamente in luce le criticità del lavoro domestico irregolare: senza un contratto, non solo si perdono tutele previdenziali e assicurative, ma diventa complesso far valere eventuali responsabilità in caso di infortuni. Una decisione che conferma l’importanza della regolarizzazione del rapporto, a tutela di entrambe le parti.

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