INTERPRETAZIONE DEI CONTRATTI COLLETTIVI: I CRITERI DA UTILIZZARE.
Con Sentenza n. 11072 del 5 aprile 2022, la Corte di Cassazione ha stabilito che l’interpretazione dei contratti collettivi va condotta sulla base di due elementi fondamentali che si integrano a vicenda: primo, il senso letterale delle espressioni usate, secondo la ratio del precetto contrattuale. I due criteri devono fondersi ed armonizzarsi nell’apprezzamento dell’atto negoziale.
Il principio “in claris non fit interpretatio” non si applica quando le espressioni letterali utilizzate, benché chiare, non siano univocamente intellegibili. Infatti, in tal caso, va ricercata la comune intenzione delle parti ricorrendo a tutti i criteri ermeneutici rivelatori della volontà dei contraenti.
Si precisa che l’espressione “senso letterale delle parole” deve intendersi riferita all’intera formulazione del contratto collettivo e non limitata ad una parte soltanto.