PICCOLI PACCHI, ADDIO ESENZIONI: NUOVE REGOLE UE SUI DAZI
Da gennaio, i piccoli pacchi provenienti da paesi extra UE non saranno più esenti dai dazi doganali. Una decisione che segna un cambiamento significativo nelle regole del commercio elettronico e che avrà impatti diretti sia sui consumatori sia sugli operatori del settore. Fino a oggi, molti pacchi di modico valore provenienti da mercati internazionali potevano entrare nell’Unione Europea senza costi aggiuntivi, favorendo acquisti online a prezzi contenuti. Questa agevolazione, però, ha comportato una perdita significativa di entrate per le casse comunitarie e creato squilibri nel mercato interno. Con le nuove norme, qualsiasi spedizione, indipendentemente dal valore, sarà soggetta a dazi e all’applicazione dell’IVA secondo le regole vigenti in ciascun Paese membro. I consumatori potrebbero quindi vedere aumentare il costo finale dei prodotti acquistati online da venditori extra UE, mentre i tempi di consegna potrebbero allungarsi a causa delle procedure doganali più rigorose. Per gli operatori e le piattaforme di e-commerce, la novità richiede una maggiore attenzione nella gestione dei costi e nella comunicazione dei prezzi ai clienti, per evitare sorprese al momento della consegna. L’obiettivo della misura è duplice: da un lato garantire una concorrenza più equa tra venditori europei e internazionali, dall’altro rafforzare le entrate fiscali dell’Unione. Alcuni esperti prevedono che la decisione potrebbe spingere i consumatori a preferire negozi locali o piattaforme europee, favorendo il commercio interno. Al contempo, resta da vedere come reagiranno i mercati globali e se i venditori extra UE adotteranno nuove strategie per mantenere competitivi i propri prezzi. In ogni caso, per chi acquista online sarà fondamentale considerare i nuovi costi aggiuntivi, mentre le autorità comunitarie puntano a rendere più trasparente e sostenibile il commercio transfrontaliero. Questo cambio di regole segna un passo importante nella regolamentazione del commercio
elettronico e riflette la crescente attenzione dell’UE verso l’equità fiscale e la protezione del mercato interno.