ATTENZIONE, SANZIONI E BLOCCO DEL CONTO CORRENTE DA PARTE DEL FISCO AI TITOLARI DI PARTITA IVA CHE HANNO USUFRUITO DEI BONUS ED HANNO COMMESSO DELLE ANOMALIE NELLE DICHIARAZIONI.
La legge non ammette ignoranza. Sulla base di questo principio l’Agenzia delle Entrate effettua controlli a tappeto sui contribuenti ed in caso di inadempienze applica i provvedimenti dovuti. In questo momento, sotto la lente di ingrandimento ci sono i titolari di partita IVA che si trovano in una determinata condizione.
Ebbene attenzione, il Fisco blocca il conto corrente e sanziona fortemente chi commette un determinato errore, anche se del tutto involontariamente.
Vediamo nello specifico cosa sta accadendo. Lo Stato ha messo a disposizione una serie di agevolazioni per i cittadini in difficoltà. Molti sono dunque i Bonus ed i contributi a cui si è fatto ricorso, presentando la documentazione richiesta. Ecco che eventuali discrepanze fra le informazioni in possesso dello Stato e quanto dichiarato dal contribuente in fase di richiesta di agevolazioni economiche fanno immediatamente scattare un campanello di allarme. In particolar modo i controlli al momento stanno interessando chi ha beneficiato del contributo perequativo a fondo perduto. Questo è stato attivato nel 2021 per sostenere i contribuenti durante il periodo buio causato dalla pandemia.
Un aiuto del Governo destinato ai titolari di reddito agrario e ai possessori di partita IVA con attività d’impresa e lavoro autonomo. La condizione indispensabile per ottenere questo indennizzo era un peggioramento economico superiore o uguale al 30% fra i guadagni del 2019 e quelli dell’anno successivo. Inoltre i ricavi ed i compensi del 2019 dovevano essere non superiori ai 10 milioni di euro. Ogni contribuente ha quindi presentato tutta la documentazione necessaria per dimostrare che le condizioni fondamentali per richiedere questo contributo erano pienamente soddisfatte.
ATTENZIONE, IL FISCO BLOCCA IL CONTO CORRENTE E SANZIONA 2 VOLTE I TITOLARI DI PARTITA IVA IN QUESTA CONDIZIONE
Sono proprio questi i documenti che l’Agenzia delle Entrate sta controllando attentamente. Questo ente ha messo a confronto quanto ricevuto dai contribuenti con le liquidazioni periodiche dell’IVA e le dichiarazioni dei redditi. Ma cosa accade in caso di discrepanze?
Ebbene la legge stabilisce la restituzione immediata di quanto concesso attraverso il pagamento di una multa che può arrivare al valore di 2 volte la somma ricevuta.
Chi ha ottenuto l’agevolazione per un importo inferiore ai 4.000 euro la sanzione potrebbe arrivare fino a 25.882 euro. Se il contributo è superiore a questa cifra si aggiunge il rischio di reclusione da 6 mesi a 3 anni. Inoltre il giudice incaricato potrebbe prevedere il blocco totale del conto corrente.