Riforma pensioni: In legge di bilancio arriva Quota 102

Oggi la Cabina di regia che definisce i contorni della nuova legge di bilancio. Le anticipazioni su pensioni reddito di cittadinanza ammortizzatori sociali

La fine di Quota 100 potrebbe passare per Quota 102.  È una delle anticipazioni che filtrano sul documento programmatico di bilancio che fa da schema finanziario per la stesura della legge di bilancio 2022 e che Bruxelles attende in questi giorni dal Governo. L'argomento delle risorse da distribuire per la riforma delle pensioni, del reddito di cittadinanza e degli ammortizzatori sociali è da tempo sui tavoli del Governo come uno dei nodi cruciali, assieme alla nuova riduzione del cuneo fiscale.

RIFORMA PENSIONI 2022

In tema di pensioni in particolare non erano emerse con chiarezza le intenzioni del Governo mentre molte proposte sono state avanzate da più parti: INPS, sindacati. (Vedi le varie proposte in Su Quota 100 e riforma pensioni silenzio del Governo)

L'esigenza immediata è la fine della  sperimentazione di Quota 100 (vedi qui le regole) che scade il 31 dicembre e che ,se non riformata con norme transitorie,  porterà a uno scalone difficile da far accettare ai cittadini(  ben 5 anni di differenza nel requisito dell'età richiesto tra il 31 dicembre 2021 e il 1 gennaio 2022)

Il tema è particolarmente difficile anche in considerazione del fatto che si registra una spaccatura nella maggioranza: con la Lega che non intende abbandonare questa misura di anticipo pensionistico fortemente voluta nel 2019 e la resistenza degli altri partiti, forti delle raccomandazioni dell'unione europea e OCSE che spingono per un risparmio sulla spesa previdenziale.

La proposta che sembra piacere al Presidente Draghi è un passaggio transitorio a Quota 102 ovvero la possibilità di pensionamento a 64 anni con almeno 38 di contributi. La modalità potrebbe essere limitata ai lavoratori che vanno in pensione con il sistema misto (retributivo+ contributivo) che sono ancora la maggioranza, in quanto per coloro che sono soggetti al sistema interamente contributivo (in vigore dal 1995) questo pensionamento è già possibile (come previsto dalla famigerata Riforma Fornero).

Leggi anche L'età e i requisiti per la pensione 2021

Tra le altre novità possibili in tema di pensioni 2022 si ricordano:

  • il rinnovo della APE SOCIALE, l'indennità ponte a carico dello Stato dai 63 anni per alcune categorie di lavoratori svantaggiati (disabili, disoccupati, occupati in mansioni gravose, caregiver) ormai praticamente certo
  • l'ampliamento delle categorie di lavoratori con mansioni usuranti o gravose (QUI il documento) già messo a punto dai tecnici ministeriali  anche per lo specifico anticipo pensionistico che li riguarda
  •  una ulteriore proroga dell'altro regime di anticipo  della pensione detto Opzione Donna ( uscita a 58/59 anni ma con sistema di calcolo contributivo) (Leggi qui  le regole in vigore)
  • probabile anche la proroga del contratto di espansione che prevede in caso di ristrutturazioni aziendali l'esodo anticipato per i lavoratori a 60 mesi dalla età per la pensione, in parte finanziato dalle imprese (oggi la soglia di accesso è fissata a 100 dipendenti).

REDDITO DI CITTADINANZA E AMMORTIZZATORI DAL 2022

Come detto, il documento programmatico di bilancio che mette in campo circa 25 miliardi per la nuova finanziaria, dovrebbe contenere anche la riforma del reddito di cittadinanza, con un rifinanziamento dei sussidi economici ma anche un forte investimento nelle misure di politica attiva ovvero gli obblighi di formazione e di lavoro per i percettori. Probabili anche forme di maggiori controlli sui possibili abusi. Qui la difficolta del Governo nasce dal fatto che la Lega preme per la cancellazione in toto della misura mentre per le altre forze politiche la misura va riformata perché ad oggi la povertà incide più che mai nel tessuto sociale.

Sugli ammortizzatori sociali, infine, il ministro del Lavoro Orlando, con il partito Democratico, chiedono forti finanziamenti per ampliare l'accesso alla Cassa integrazione anche alle aziende più piccole ma è poco probabile che riescano ad ottenere dal Ministero dell'Economia gli 8 miliardi necessari a coprire tutte le imprese.

Come detto il documento è già atteso da Bruxelles quindi le decisioni ormai sono imminenti.

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