MALATTIA E LAVORO A BORDO: DOPPIA PROTEZIONE PER I NON MARITTIMI
I lavoratori non marittimi che prestano la propria attività a bordo di navi – come tecnici, manutentori, personale alberghiero o addetti ai servizi – godono di una tutela particolare in caso di malattia. La normativa, infatti, riconosce loro una doppia protezione: quella del datore di lavoro e quella dell’INPS.
Pur non appartenendo al personale marittimo propriamente detto, questi lavoratori si trovano in una condizione peculiare: sono imbarcati e soggetti alle stesse condizioni di vita e lavoro di chi opera in navigazione, ma restano inquadrati come lavoratori dipendenti “terrestri”. Per questo, quando si ammalano, hanno diritto sia all’indennità economica di malattia prevista dal sistema generale di sicurezza sociale, sia alle tutele aggiuntive riconosciute dai contratti collettivi del settore o dagli accordi specifici di imbarco.
Il riconoscimento di questa doppia copertura ha una finalità precisa: evitare disparità di trattamento rispetto ai marittimi e garantire continuità di reddito
anche durante l’assenza per motivi di salute. L’INPS interviene per l’indennità principale, mentre il datore di lavoro può essere tenuto a integrare la prestazione o a mantenere il posto per l’intero periodo di comporto.
Una tutela, dunque, che valorizza il principio di parità e di protezione del lavoratore in ogni contesto operativo, anche quando il lavoro si svolge… in mare aperto.