IL CAFFÈ PIÙ CARO: AUMENTO DEL 23,4% IN DODICI MESI

Il prezzo del caffè continua a salire, registrando un rincaro del 23,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una tendenza che rende sempre più costosa la bevanda simbolo delle pause quotidiane per milioni di italiani. Ma quali sono le cause di questo aumento e quali effetti produce sulle spese delle famiglie?
Gli esperti individuano diverse motivazioni. In primo luogo, i cambiamenti climatici stanno influenzando la produzione nelle principali aree di coltivazione, come Brasile, Vietnam e Colombia, con periodi di siccità e piogge irregolari che riducono i raccolti. A questo si aggiungono problemi logistici e costi crescenti di trasporto, aggravati dalle difficoltà legate alla pandemia e dalla tensione sui mercati globali. Anche la domanda internazionale rimane sostenuta, con una concorrenza crescente tra Paesi consumatori e trader di materie prime.
L’impatto sulle famiglie non è trascurabile. Un aumento del 23,4% significa che una spesa che prima si aggirava intorno ai 5-6 euro al mese per il caffè in casa può ora superare i 7 euro, incidendo in particolare sui bilanci delle fasce più
fragili. Nei bar, invece, il rincaro può tradursi in aumenti al banco, rendendo l’abitudine quotidiana più onerosa.
Gli operatori del settore cercano soluzioni per contenere i costi, puntando su contratti a lungo termine con i produttori o su miscele alternative. Tuttavia, con i prezzi delle materie prime che continuano a fluttuare, è difficile prevedere se e quando la tendenza al rialzo potrà invertire la rotta. Per i consumatori, dunque, il caffè potrebbe continuare a essere un piccolo lusso sempre più costoso.

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