ADEGUAMENTO DEI LIMITI DI ETÀ PER L’ASSEGNO DI INCOLLOCABILITÀ: LE NOVITÀ INAIL

L’INAIL ha introdotto un’importante novità riguardo all’assegno di incollocabilità, la prestazione economica riservata ai lavoratori con invalidità derivante da infortunio o malattia professionale che, a causa delle loro condizioni, non possono essere reinseriti nel mercato del lavoro tramite collocamento mirato. Con una circolare interna datata dicembre 2025, l’Istituto ha aggiornato i criteri di accesso alla prestazione eliminando il precedente limite anagrafico fisso e adeguandolo alle regole generali dell’età pensionabile.
In passato, uno dei requisiti per ottenere l’assegno prevedeva che il beneficiario non avesse superato i 65 anni di età. Con il recente adeguamento, questo limite viene innalzato e reso dinamico, in modo da corrispondere all’età richiesta per il pensionamento di vecchiaia. Ciò significa che, a partire dal 1° gennaio 2026, l’assegno potrà essere riconosciuto fino all’età pensionabile già in vigore, attualmente fissata in 67 anni.
La modifica nasce dall’intenzione di garantire una maggiore continuità del sostegno economico per chi vive in condizioni di grave invalidità e si trova nell’impossibilità di lavorare, evitando che il raggiungimento di una soglia anagrafica prefissata interrompa un supporto fondamentale proprio nei momenti di maggiore fragilità. Adeguare il limite di età alla pensionabile significa anche allineare l’assegno INAIL ad altri strumenti di tutela sociale, rendendo le regole più coerenti con l’evoluzione demografica e normativa.
Questo aggiornamento è rilevante sia per chi ancora deve presentare domanda sia per i soggetti che già percepiscono l’assegno e che, in precedenza, rischiavano di perderlo al compimento dei 65 anni. Ora, infatti, potranno continuare a beneficiarne fino a quando non raggiungeranno l’età prevista per la pensione di vecchiaia, a condizione di mantenere gli altri requisiti necessari per la prestazione.
Per i professionisti del settore e i patronati è fondamentale informare correttamente gli assistiti su questa modifica, per valutare tempestivamente l’opportunità di presentare o rinnovare la domanda e per orientare al meglio le aspettative dei beneficiari sugli orizzonti temporali di fruizione del sostegno economico.

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