STOP AI BUONI PASTO PER 24 ORE
Mercoledì 15 giugno titolari di bar e ristoranti si mobilitano per la manifestazione di protesta contro le aziende emettitrici dei “ticket”: “per garantire il servizio bisogna renderlo economicamente sostenibile.
Mercoledì 15 giugno tutti i bar e i ristoranti faranno “sciopero dei buoni pasto”. Ovvero, per l’intera giornata nessun locale accetterà questa forma di pagamento. Un blocco necessario per far arrivare alle istituzioni l’appello, troppe volte ignorato, per una strutturale riforma di un sistema che non è più economicamente sostenibile, per via di commissioni arrivate ormai al 20%.
La protesta, che vedrà mobilitati i pubblici esercizi di tutta Italia, coinvolgerà le imprese della distribuzione commerciale, dai piccoli esercizi di vicinato fino a supermercati e ipermercati della distribuzione organizzata.
I BUONI PASTO
Nel 2021 in Italia sono stati emessi oltre 500 milioni (516.530.946) di buoni pasto per un valore totale di 3,2 miliardi di euro, a beneficio di quasi tre milioni di lavoratori dipendenti (2.769.596).
Il buono pasto permette di realizzare il servizio sostitutivo di mensa: si tratta, infatti, di un documento di legittimazione, in formato cartaceo o elettronico, che attribuisce al lavoratore il diritto di ottenere presso gli esercizi convenzionati (bar, ristoranti, pizzerie, esercizi al dettaglio, GDO, ecc.) la somministrazione di alimenti e bevande o la cessione di prodotti alimentari pronti per il consumo, per un importo pari al valore riportato nello stesso (IVA inclusa). Proprio per questa sua finalità di garanzia di un pasto, è vantaggioso per il lavoratore e per il datore di lavoro in quanto defiscalizzato1 e decontribuito fino a 8 euro per i buoni pasto elettronici e a 4 per quelli cartacei, ed è integralmente deducibile dal reddito d’impresa.