È DIPENDENTE E NON CONSULENTE IL LAVORATORE CHE DÀ DIRETTIVE
La Corte di Cassazione ha affermato che è subordinato il lavoratore che impartisce direttive al personale e non può essere pertanto qualificato come un consulente.
Con l'Ordinanza n. 24391, i giudici hanno condannato l'azienda a regolarizzare la posizione contributiva del dipendente, in quanto tra la ricorrente e il lavoratore sussisteva un rapporto di natura subordinata, configurato solo apparentemente quale consulenza libero-professionale.