ILLEGITTIMO IL LICENZIAMENTO DEL LAVORATORE CHE BENEFICIA DELLA LEGGE 104 PERCHÉ SI RIFIUTA DI CAMBIARE ORARIO DI LAVORO

Con la Sentenza n. 18063 del 3 luglio 2025, la Suprema Corte accoglie il ricorso di un lavoratore che era stato licenziato per giustificato motivo oggettivo dopo aver rifiutato la sua ricollocazione ad altro impiego perché con una predisposizione oraria diversa. Il dipendente, infatti, beneficiava dei permessi 104 per assistere la moglie, gravemente disabile, e dunque aveva chiesto di essere adibito a qualsiasi altra mansione (anche inferiore) purché con lo stesso orario che, peraltro, aveva osservato per oltre 20 anni di servizio. La Cassazione avalla la tesi del lavoratore, evidenziando come sia onere del datore di lavoro, prima di estinguere il rapporto di lavoro, offrire al lavoratore anche altri posti vacanti e disponibili nell'orario di lavoro che lo stesso già osservava, posti che peraltro la società aveva prontamente riempito procedendo a nuove assunzioni. L'obbligo di repêchage, afferma la Corte, è ancora più pregnante laddove coinvolga un lavoratore che fruisca dei benefici della 104.