GARANTE PRIVACY: NO ALL'UTILIZZO DI DATI PERSONALI REPERITI SUI PROFILI SOCIAL IN AMBITO DISCIPLINARE

Una società italiana è stata sanzionata dal Garante della Privacy per aver trattato illecitamente i dati personali di una dipendente, poi utilizzati per giustificarne il licenziamento.
In particolare, la società ha utilizzato contenuti estratti dai profili social della dipendente, nonché screenshot di chat private (forniti da terze persone) per motivare dei provvedimenti disciplinari a carico della stessa. Peraltro, tali comunicazioni riguardavano scambi e opinioni avvenuti in contesto non lavorativo, e non erano rilevanti ai fini di una verifica sull'idoneità professionale.
L'impiego di tali informazioni viola i principi di liceità, finalità e
minimizzazione previsti dalla normativa sulla privacy: infatti, anche nell'ambito dell'attività disciplinare, il datore di lavoro è comunque tenuto a bilanciare correttamente tale potere con i diritti e le libertà
fondamentali riconosciuti agli interessati, il che significa che i dati devono essere raccolti per scopi specifici, espliciti e legittimi, e trattati in modo coerente con tali scopi.
Tutto ciò è reso noto dal Garante della Privacy, con Newsletter del 25 giugno 2025.