AD APRILE IL NUOVO PATTO DI STABILITÀ, OK ALLA PROROGA PER IL MERCATO TUTELATO DELLA CORRENTE

Anche se entrerà in vigore ad aprile, di fatto, il nuovo Patto di Stabilità europeo può dirsi, almeno in larga misura, già definito. Elementi cardine dell’impianto normativo, cui dovranno sottostare gli Stati membri, sono un deficit inferiore al 3% e un debito inferiore al 60% . Qualora il primo tetto venisse sforato, la nazione interessata dovrà provvedere a sanare la criticità con un aggiustamento annuo pari allo 0,5% del Pil mentre, se il rapporto fra debito e lo stesso Pil fosse superiore al 90%, si dovrà far scendere il disavanzo all’1,5% tramite un risparmio strutturale annuo dello 0,4% per quattro anni o dello 0,25% in sette. La riduzione del debito, inoltre, dovrà essere dell’1% annuo in caso di rapporto debito-Pil superiore al 90% e dello 0,5%, invece, per i Paesi nella fascia compresa tra il 60% e il 90% del Pil. Il nuovo Patto prevede pure un periodo transitorio, dal 2025 al 2027, in cui la Commissione Europea avrà un atteggiamento più flessibile verso le nazioni più fragili, per consentire loro di effettuare investimenti finalizzati alla crescita. Quelli interessati da procedure di accertamento, dovranno però concordare con Bruxelles l’uso dei fondi pubblici per effettuare il piano di rientro dal debito concordato in precedenza che potrà comunque presentare un margine di sforamento non superiore allo 0,3%. Sempre restando in tema di Europa, l’Italia ha intanto strappato una proroga per la cessazione del mercato tutelato dell’energia elettrica che scatterà il 1° luglio e non il 1° aprile come stabilito in precedenza.

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