UE VERSO UN FRONTE COMUNE SUL PREZZO DEL GAS
Salvo inversioni di rotta dell’ultima ora, domani la Commissione Europea proporrà l’introduzione di un prezzo del gas “dinamico”, raccogliendo in buona parte le richieste avanzate dall’Italia e sostenute anche da Belgio, Grecia e Polonia.
Per entrare in vigore, il “price cap” dovrà essere approvato dai Governi dei singoli Paesi membri, senza pertanto obbligo di unanimità, né possibilità di veti.
Nel provvedimento dovrebbero peraltro trovare spazio anche altre disposizioni tra cui l’obbligo di acquisti congiunti di gas per almeno il 15% del volume degli stoccaggi, soglie più alte per gli aiuti di Stato e l’opzione di utilizzare per l’emergenza energetica sino al 10% dei fondi di coesione del bilancio UE. Inoltre, a partire dal 2023, misura che interessa in particolar modo l’Italia, è previsto lo sviluppo di un parametro di riferimento alternativo per il gas liquefatto per evitare il ripetersi di un’eccessiva volatilità dei prezzi, come evidenziato negli ultimi mesi dall’impennata incontrollata dei listini della Borsa di Amsterdam (Ttf) che, per Bruxelles, costituisce un fattore di potenziale, forte criticità per l’economia comunitaria.