SUPERBONUS: IL GOVERNO NON HA IN PROGRAMMA PROROGHE

   Il Bollino Blu del Fisco per certificare i crediti aumentando la possibilità di cessione: è quanto emerge dalle dichiarazioni di Giorgetti. Con risposta alla Interrogazione parlamentare n 3-00631  del 13 settembre, il Ministro Giorgetti, in merito alle richieste di chiarimenti sul Superbonus, esplicita che  non è intenzione del Governo procedere alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute.  Tra le misure al vaglio del Governo spunta il Bollino blu per il superbonus. Si tratterebbe di una certificaizone rilasciata dal fisco per rendere "sicuri" i crediti e aumentando le possibilità di cessione. E' quanto ha annunciato lo stesso Giorgetti affermando: "come rilevato dagli stessi, il mercato di acquisto dei crediti è ripartito, grazie anche all'im pegno del Governo, e con le certificazioni della natura di tali crediti. Proprio per questo  sono allo studio dell'Esecutivo strumenti attraverso i quali consentire la verifica della bontà di quelli ancora in possesso dei cittadini e imprese e sorti nel periodo antecedente l'introduzione dei vincoli di appropriatezza. Tale circostanza dovrebbe contribuire a rimuovere gli ostacoli frapposti alla loro cessione" Il Ministro in merito alle domande poste dagli Onorevoli nella interrogazione parlamentare, sulla campagna denigratoria sul superbonus ha replicato quanto segue. In relazione alle premesse formulate dagli interroganti in merito all'impatto macroeconomico positivo del superbonus  occorre precisare che  se anche diverse istituzioni, associazioni e centri di ricerca hanno rilevato il carattere espansivo del superbonus e delle altre misure di incentivazione edilizia, gli stessi studi hanno sottolineato come le valutazioni di impatto di tali misure siano soggette a un ampio margine di incertezza.  Ciò è confermato dalla significativa variabilità dei risultati prodotti.  Inoltre, non si può tralasciare che il contributo alla crescita deve essere necessariamente analizzato alla luce dei costi per il loro finanziamento.  Come ogni politica pubblica, essa deve essere, cioè, sottoposta a una rigorosa analisi costi-benefici.  Giorgetti aggiunge inoltre che, come specificato, da Banca d'Italia, l'effetto espansivo verosimilmente non è stato tale da rendere lo strumento a impatto nullo per il conto economico delle amministrazioni pubbliche.  A questo bisogna aggiungere che i maggiori investimenti per abitazioni hanno, nella migliore delle ipotesi, sostituito e, nella peggiore, spiazzato alcune delle spese che si sarebbero comunque realizzate, anche in assenza del superbonus, tramite l'aumento dei prezzi nel settore.  Conclude in sintesi, che,  se da una parte la stima dell'impatto macroeconomico del superbonus 110 per cento è incerta, dall'altra parte la quantificazione dei costi per le finanze pubbliche è certa e dovrà darsene conto anche nella prossima Nota di aggiornamento al DEF. Valga un dato per tutti: misure pagate da tutti gli italiani hanno interessato meno del 3 per cento del patrimonio immobiliare esistente, prime e seconde case, al mare e ai monti, di ricchi e di poveri, e anche 6 castelli.

TOP