SICUREZZA AZIENDALE NEL SETTORE AUTOMOTIVE, ONLINE IL RAPPORTO OPERATIVO

  Pubblicato nel 2023, Anno europeo delle competenze, nell’ambito dell’accordo Anfia-Inail, il saggio si in- centra sull’importanza delle abilità e delle conoscenze da monitorare co- stantemente per colmare eventuali necessità imposte dai cambiamenti in atto Delineare un modello di riferimento per lo sviluppo di conoscenze, com- petenze e abilità per le figure della prevenzione aziendale previste dal decreto legislativo 81/2008, focaliz- zandosi su datore di lavoro, dirigenti e preposti, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, lavoratori, responsa- bili e addetti dei servizi di prevenzione e protezione, con l’obiettivo di incre- mentare la cultura della sicurezza in un contesto aziendale a forte innova- zione come quello dell’automotive. È il tema al centro del rapporto operativo redatto nel 2023, Anno europeo delle competenze, dall’Inail e dall’Anfia (As- sociazione nazionale filiera industria automobilistica), pubblicato nelle scorse settimane e liberamente con- sultabile sul sito dell’Istituto. IL RAP- PORTO È STATO ELABORATO DA UN TEAM MULTIDISCIPLINARE DI ESPERTI E RI- CERCATORI Alla stesura del rapporto, frutto del protocollo d’intesa siglato dai due enti nel 2020, hanno partecipato, per l’Ina- il, professionisti della Consulenza tec- nica per la salute e la sicurezza cen- trale (Ctss) e i ricercatori del Diparti- mento innovazioni tecnologiche e si- curezza degli impianti, prodotti e inse- diamenti antropici (Dit) insieme ad esperti dell’Anfia e di Aptiv Service Italia, Brembo, Meccanotecnica Umbra, SKF Industrie e Stellantis. L’INNOVAZIONE E L’IMPATTO SU SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO Come rilevano gli autori in premessa, i nuovi scenari lavorativi, con i cambia- menti dovuti sia all’introduzione di tecnologie avanzate sia a nuove mo- dalità lavorative, prevedono da parte delle imprese flessibilità e adattabilità dei processi produttivi e, conseguen temente, degli aspetti di sicurezza e salute. Per affrontare questi cambia- menti, proseguono gli estensori del rapporto, l’azienda deve poter attin- gere alle risorse di cui dispone, tra le quali il capitale umano rappresentato sia dal patrimonio di conoscenze pro- prie del personale sia dalla capacità di applicarlo alle nuove esigenze indu- striali. IL VALORE DI UN APPRENDI- MENTO CONTINUO E PERMANENTE Proprio sull’importanza e la necessità di sviluppare le competenze, il docu- mento Inail-Anfia sottolinea che so- cietà e organizzazioni aziendali sono in stretta interazione e che il cambia- mento dell’una influenza l’altra. So- cietà e organizzazioni hanno un ele- mento in comune: l’individuo. Il suo sapere, la sua istruzione, le sue cono- scenze, le sue capacità contribuisco- no alla costruzione di quel “capitale umano” rilevante per le aziende. Poiché l’ambiente lavorativo incide sul suo processo educativo anche in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, annotano ancora gli autori, diventa importante avere un contesto in cui l’individuo possa apprendere comportamenti sicuri. In un mondo del lavoro in continua evoluzione, l’apprendimento permanente (lifelong learning) diventa una necessità e deve accompagnare il lavoratore per tutto l’arco della vita professionale. IL SISTEMA NORMATIVO DELLE COMPETENZE IN EUROPA E IN ITALIA Dopo aver ripreso la definizione for- male di apprendimento permanente, da intendere come “qualsiasi attività intrapresa dalle persone in modo for- male, non formale e informale, nelle varie fasi della vita, al fine di migliorare le conoscenze, le capacità e le com- petenze, in una prospettiva persona- le, civica, sociale e occupazionale” e averne specificato i contenuti, il rap- porto rammenta che la legge ha pre- visto l’istituzione di un sistema pubbli- co nazionale di certificazione delle competenze, basato su standard minimi di servizio omogenei su tutto il territorio e in coerenza con gli indirizzi forniti dall’Unione europea per garan tire trasparenza e riconoscimento degli apprendimenti. E’ il Quadro eu- ropeo delle qualifiche per l’apprendi- mento permanente Eqf (European qualification framework), istituito nel 2008 e rivisto nel 2017, a fornire un lin- guaggio comune per descrivere le qualifiche dei diversi sistemi di istru- zione e di formazione nell’Unione eu- ropea, aiutando Stati membri, datori di lavoro e individui a confrontarle sulla base di un sistema unitario di ri- ferimento che identifica i risultati dell’apprendimento in termini di co- noscenze, abilità e responsabilità e autonomia. Il quadro europeo è costi- tuito da otto livelli basati sui risultati di apprendimento, e altrettanti ne ha il Quadro nazionale delle qualificazioni (Qnq), istituito con decreto intermini- steriale dell’8 gennaio 2018. LE TAPPE DEL PROGETTO INAIL-ANFIA  Successivamente, il rapporto passa a descrivere analiticamente le fasi del progetto e i risultati ottenuti. Sono state messe a fattor comune le espe- rienze aziendali raccolte e la relativa documentazione. Attraverso la predi- sposizione di una scheda di rileva- mento compilata dalle aziende parte- cipanti, sono state acquisite le infor- mazioni disponibili. La scheda era composta da 6 sezioni, incentrate su attività, conoscenze, abilità e compe- tenze attese, analisi del divario rispet- to al profilo ottimale, programmi di formazione. La valutazione finale di ciascuna esperienza aziendale è stata ottenuta attraverso l’integrazi- one delle valutazioni riportate, suddi- vise in tre classi: da 77 a 105, “signifi- cativa”; da 48 a 76, “mediamente si- gnificativa”; da 21 a 47, “scarsamente significativa”. La raccolta di queste in- formazioni per alcune figure aziendali, come i lavoratori e i dirigenti, ha richie- sto anche la somministrazione di un questionario appositamente predi- sposto che ha permesso di ottenere  le informazioni sia su ciò che i dipen- denti sperimentano e imparano du- rante l'intero periodo di lavoro sia su come la normativa viene implementa- ta nell’azienda mediante il coinvolgi mento del lavoratore. DAI QUESTIONARI E DAI DOCUMENTI AZIENDALI L’INDIVIDUAZIONE DI COMPITI E RESPONSABILITÀ Inoltre, attraverso i questionari, le figure interessate hanno avuto l’oppo- rtunità di sviluppare la consapevolez- za del contributo personale al funzio- namento del sistema per la tutela della propria salute e sicurezza sul lavoro e di quella degli altri lavoratori. Con le informazioni raccolte, sia con i questionari sia con la documentazio- ne delle aziende, sono stati individuati compiti e attività per ogni figura og- getto di studio. L’analisi approfondita delle attività ha consentito l’identifica- zione di conoscenze, abilità e compe- tenze utili allo svolgimento dei compiti e all’assegnazione di un livello atteso tale da contribuire a rendere più effi- cace ed efficiente l’implementazione di una vera cultura della sicurezza in azienda.

TOP