OPERAIO MORTO IN CANTIERE: CONDANNE ANNULLATE PER MANCATA ESCUSSIONE DI TESTIMONI

In una controversia avente ad oggetto l'accertamento della responsabilità civile per la morte di un operaio precipitato da un'altezza di circa tre metri durante lavori di ristrutturazione edilizia, la Corte di Cassazione, con Sentenza n. 23067 del 5 giugno 2025, ha affermato che, in presenza di specifici motivi di impugnazione relativi alla valutazione delle prove e all'adeguatezza della motivazione della sentenza impugnata, il giudice d'appello non può limitarsi a un generico richiamo agli elementi già considerati in primo grado, ma deve fornire una motivazione rafforzata, capace di illustrare in modo puntuale le ragioni della conferma della decisione. La Corte ha inoltre ribadito che, qualora il giudice d'appello ritenga superfluo il rinnovo dell'istruttoria richiesta, è tenuto a darne conto in sentenza, soprattutto quando si controverta su fatti decisivi e vi siano richieste di riascolto dei testimoni.

TOP