Non ci saranno aumenti dei tassi in Europa secondo la BCE

La BCE è stata molto chiara in merito ai tassi d’interesse futuri e Christine Lagarde è stata tassativa: “per il momento assolutamente no!”.

Secondo il governatore della BCE neppure per l’anno 2023 si possono ipotizzare aumenti dei tassi.

Per adesso, questa sembrerebbe (il condizionale è sempre d’obbligo) la politica della Banca Centrale Europea.

Le motivazioni sono molte, tra cui in prima linea il vero crollo del PIL causato dalla pandemia legata al Covid 19 nell’anno 2020. La ripresa in Europa c’è e si farà sentire nei prossimi mesi, ma questa ripresa deve essere sostenuta e un aumento dei tassi potrebbe comprometterla seriamente.

Inoltre la decisione della FED americana di non aumentare i tassi e di rinviare il tapering, è stata decisiva anche per la Banca Centrale Europea.

NESSUN AUMENTO DEI TASSI IN EUROPA SECONDO LA BCE

Neppure l’eventualità di un’inflazione oltre le attese farà cambiare rotta alla Lagarde.

L’inflazione che non fa paura viene considerata “frizionale” e momentaneamente legata a squilibri di mercato

Forse potrebbe avere delle accentuazioni in determinati settori ma la preoccupazione maggiore in questo periodo è la crescita costante del PIL europeo.

Gli squilibri sono dovuti a temporanee carenze di mercato legate ad alcune materie prime ed attrezzature.

Il problema della mancanza dei micro chip sarà risolto nel breve periodo.

EVERGRANDE UN PROBLEMA EUROPEO?

Il colosso delle costruzioni cinesi col suo grosso problema di indebitamento preoccupa l’Europa?

La governatrice Lagarde, anche in questo caso, è stata determinata e diretta: l’esposizione europea è molto limitata verso questa società cinese.

L’area Euro, per fortuna, non si è esposta più del dovuto verso Evergrande.

Nell’orizzonte europeo non vi saranno aumenti significati dei tassi d’interesse.

Nel breve periodo le aziende potranno programmare in tutta sicurezza i propri investimenti.

Gli investitori, tenendo ferme le rassicurazioni della BCE, potranno avvicinarsi agli investimenti di Borsa che non saranno influenzati da aumenti dei tassi d’interesse, ma da altri fattori esterni o interni al mercato stesso.

Per fare un esempio, la nuova dirigenza della Germania influirà in maniera determinate sull’andamento di tutte le Borse europee.

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