DANNO ALLA SALUTE: AL DIPENDENTE BASTA DIMOSTRARE IL NESSO MALATTIA-AMBIENTE DI LAVORO.

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7058 del 3 marzo 2022, ha stabilito che non è onere del dipendente danneggiato dimostrare la mancata adozione di misure di sicurezza atte ad evitare il danno sul luogo di lavoro.
Al danneggiato, infatti, spetta dimostrare l'esistenza di patologie, la nocività dell'ambiente di lavoro e il nesso causale tra le due, facendo scattare in capo al datore l'onere di provare l'adozione di tutte le cautele in concreto realizzabili per scongiurare l'evento dannoso.



BONUS CHEF

Il bonus chef, introdotto dalla legge di bilancio 2021, consiste in un credito di imposta fino a 6.000 euro per i cuochi professionisti

COS'È IL BONUS CUOCHI

Il bonus chef è un'agevolazione prevista dalla legge di bilancio 2021 (legge n. 178/2020) per sostenere in particolare il settore della ristorazione, uno dei più colpiti dalla crisi pandemica da Covid19.

Nello specifico il bonus cuochi consiste in un credito d'imposta fino a 6mila euro di cui possono beneficiare i cuochi professionisti siano essi lavoratori autonomi o dipendenti.

La misura in scadenza il 31 dicembre 2021 è stata prorogata dal Milleproroghe 2022 al 31 dicembre 2022.

Vediamo come funziona e a chi spetta nello specifico.

SOGGETTI BENEFICIARI

Del bonus chef, possono beneficiare i cuochi professionisti che lavorano presso ristoranti e alberghi, sia in qualità di lavoratori dipendenti che 

autonomi, titolari di partita Iva, anche se non in possesso del Codice Ateco 

5.2.2.1.0.

COME FUNZIONA IL BONUS CHEF

Il bonus chef è un credito d'imposta che viene riconosciuto nella misura del 40% da calcolare sui costi sostenuti per acquistare beni strumentali durevoli o per partecipare a corsi di aggiornamento professionale, strettamente funzionali all'esercizio dell'attività di cuoco e che vengono sostenuti tra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2021.

Il Milleproroghe 2022 ha prorogato la misura al 31 dicembre 2022.

SPESE AMMESSE AL CREDITO D'IMPOSTA

Nello specifico, la legge di bilancio precisa che sono ammesse al credito d'imposta le spese che i cuochi professionisti sostengono per:

-macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari;

-strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione;

-corsi di aggiornamento professionale.

Il credito d'imposta può essere concesso nel limite massimo di 6000 euro. Tutto nel limite di spesa stabilito per questa agevolazione fiscale, che è stata fissata nella misura di 1 milione di euro per ogni anno che va dal 2021 al 2023.

Il credito d'imposta infine, come precisato dalla legge bilancio, può essere usato solo in compensazione e può essere ceduto anche a istituti di credito e intermediari finanziari.

CARATTERISTICHE DEL BONUS CHEF

Il bonus chef non concorre a formare il reddito sottoposto alle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini IRAP (imposta regionale attività produttive) e non rileva neppure ai fini del rapporto contemplato dagli articoli 61 e 109, comma 5, del TUIR di cui al DPR n, 917/1986 (interessi e oneri passivi diversi).

CONCESSIONE, DOCUMENTAZIONE E REVOCA

A un decreto interministeriale del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro dell'economia e delle finanze il compito di dare attuazione al bonus chef e di specificare le procedure di concessione al fine del rispetto del limite di spesa, alla documentazione richiesta, alle condizioni di revoca e all'effettuazione dei controlli.

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