CERTIFICAZIONE DELLA PARITÀ DI GENERE. MODALITÀ ED AGEVOLAZIONI

Con tale norma, il legislatore ha voluto dare concretezza alla missione 5 del PNRR, introducendo uno strumento che consente di accedere ad un sistema di premialità ai datori di lavoro che pongono in essere iniziative volte a ridurre il divario di genere. L’ottenimento della certificazione dà accesso alle seguenti misure agevolative: • sgravio contributivo a favore delle aziende che al 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento siano in possesso della certificazione, applicato su base mensile che non può essere superiore all’1% dei contributi dovuti, né oltrepassare il limite massimo di € 50mila annui per azienda (art. 5, commi 1 e 2, Legge n. 162/2021);

punteggio premiale per la valutazione, da parte di autorità titolari di fondi europei nazionali e regionali, di proposte progettuali ai fini della concessione di aiuti di Stato a cofinanziamento degli investimenti sostenuti (art. 5, comma 3, Legge n. 162/2021);

la riduzione del 30% della garanzia fideiussoria per la partecipazione alle gare pubbliche (art. 93, comma 7, del D.Lgs. n. 50/2016, modificato dall’art. 34, comma 1, D.L. n. 36/2022);

criterio premiale nella valutazione dell’offerta, che le amministrazioni aggiudicatrici dovranno indicare nel bando di gara, nell’avviso o nell’invito (art. 95, comma 13, del D.Lgs. n. 50/2016, modificato dall’art. 34, comma 2, D.L. n. 36/2022).
L’entrata a pieno regime della certificazione necessita dell’emanazione di un DPCM, che indichi i parametri minimi per il conseguimento della certificazione di parità da parte delle aziende.

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