BONUS EDILIZI: NESSUNA RIAPERTURA DEI TERMINI IN CASO DI ERRORI NELLE COMUNICAZIONI

Con la Risposta a interrogazione parlamentare del 26 settembre 2024 n. 5-02867 vengono forniti chiarimenti circa la revisione dei termini per la remissione in bonis relativa alle comunicazioni di cessione del credito. IL QUESITO Gli Onorevoli interroganti segnalano che, nell'ambito delle misure contenute all'interno del DL 39/2024 non è stata inserita una disposizione della remissione in bonis relativa alle comunicazioni dell'opzione per la cessione del credito relativa agli incentivi fiscali legati all'edilizia, il cui termine ultimo è scaduto il 4 aprile 2024. A giudizio degli Interroganti risulta urgente intervenire sull'istituto della remissione in bonis in relazione alle comunicazioni di opzione per la cessione del credito trasmesse nei mesi di marzo e aprile 2024, ferma restando la definitiva cessazione dell'agevolazione fiscale del Superbonus. Pertanto, gli Onorevoli chiedono quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda intraprendere, in relazione alla necessità di riconsiderare i termini scaduti il 4 aprile 2024 al fine di consentire ai contribuenti di correggere eventuali errori su dati e informazioni diversi dall'importo complessivo del credito ceduto o del contributo sotto forma di sconto afferenti alle comunicazioni di cessione inviate ALL'AGENZIA DELLE ENTRATE, TENUTO CHE LA MISURA NORMATIVA NON IMPLICHEREBBE ALCUN ONERE AGGIUNTIVO PER LA FINANZA PUBBLICA. LA RISPOSTA L'art. 2 DL 39/2024 stabilisce espressamente che l'istituto della remissione non si applica alle comunicazioni in argomento: non è possibile correggere o sostituire le comunicazioni già inviate entro il 4 aprile 2024. In disparte la necessità di modificare il suddetto quadro regolatorio, per consentire la possibilità di sostituire le comunicazioni errate già registrate in Piattaforma sarebbe, altresì, necessario un adeguamento delle procedure informatiche anche al fine di prevenire abusi e consentirne l'utilizzo solo nei casi ammissibili e, dunque, andrebbero considerati i necessari tempi tecnici di realizzazione oltre l'impiego di notevoli risorse. Infine, occorre tener presente che la prima rata dei crediti di cui trattasi scadrebbe il 31 dicembre 2024 e, quindi, i cessionari avrebbero poco tempo, dopo la sostituzione della comunicazione errata, per utilizzare detta rata in compensazione tramite modello F24 nel termine suddetto.