Attenzione al bug che permette di aggirare facilmente i controlli per il Green Pass

Il Consiglio dei Ministri si è riunito nel pomeriggio del 5 agosto per decidere ufficialmente gli ultimi ritocchi al decreto che imporrà l’obbligo del Green Pass in alcuni esercizi commerciali. Al di là delle questioni giuridiche della faccenda, i Lettori ormai sanno che dal 6 agosto scatterà la nuova misura. Per entrare in bar, ristoranti, negozi e altri luoghi bisognerà esibire la certificazione verde.

Il controllo di questo documento è in capo ai gestori dei locali, che potranno utilizzare un’app sviluppata dal Ministero della Salute. L’applicazione si chiama VerificaC19 ed è scaricabile gratuitamente sia da AppStore per iOS che da Google Play Store per dispostivi Android. Un sistema all’apparenza semplicissimo. Ma alcuni utenti hanno effettuato delle segnalazioni che impongono di fare attenzione al bug che permette di aggirare facilmente i controlli per il Green Pass.

IL BUG SCOVATO DA UNO STUDENTE

Niccolò Segato, un giovane studente di ingegneria al Politecnico di Milano, ha scoperto infatti un modo per aggirare il sistema di scansione dell’applicazione. Ha deciso di segnalarlo sulla pagina Github del progetto, alla sezione “Issues” – cioè, “Problemi”. Lo studente spiega che per fare in modo che l’app VerificaC19 consideri valido un certificato scaduto è sufficiente modificare le impostazioni di data e ora del dispositivo.

Il test fatto da Segato è semplice. Un Green Pass rilasciato subito dopo la prima dose non è valido entro i 15 giorni previsti dalla legge. Di norma, VerificaC19 identificherà quindi quel certificato come non valido. Basta però impostare data e ora ad un giorno in cui quel Green Pass specifico sarà sicuramente valido.

ATTENZIONE AL BUG CHE PERMETTE DI AGGIRARE FACILMENTE I CONTROLLI PER IL GREEN PASS

Ad esempio, un Green Pass rilasciato il 3 agosto per una vaccinazione effettuata il 1agosto sarà sicuramente valido il 16 agosto e non prima. Per “aggirare” il blocco basta dunque intervenire nelle impostazioni.

Questo accade perché l’utilizzo dell’app è garantito anche offline. Segato spiega che per risolvere il problema basterebbe fare in modo che l’applicazione ottenga data e ora da una fonte accertata e sicura, anziché dallo smartphone. Ovviamente, questo bug non autorizza in alcun modo ad aggirare o alterare i controlli: si potrebbe incorrere in sanzioni anche pesanti.

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