REITERAZIONE ABUSIVA DI CONTRATTI A TERMINE: QUANDO L'IMMISSIONE IN RUOLO NON HA EFFICACIA RIPARATORIA

La Corte di Cassazione, con Sentenza n.  35145 del 15 dicembre 2023, si è pronunciata in materia di reiterazione di contratti a termine.  Si dice, in particolare, che nel lavoro pubblico privatizzato, nelle ipotesi di abusiva successione di contratti a termine, l'avvenuta immissione in ruolo  del lavoratore già impiegato a tempo determinato ha efficacia riparatoria  dell'illecito nelle sole ipotesi di stretta correlazione tra l'abuso commesso  dalla amministrazione e la stabilizzazione ottenuta dal dipendente. Tale stretta correlazione richiede che la stabilizzazione avvenga nei ruoli dell'ente pubblico che ha posto in essere la condotta abusiva e, per quanto riguarda il profilo oggettivo, che la stabilizzazione sia l'effetto diretto dell'abuso.  Tale ultima condizione non ricorre quando l'assunzio ne a tempo indeterminato avvenga all'esito di una procedura concorsuale, ancorché interamente riservata ai dipendenti già assunti a termine. Nel caso di specie, si è previsto il risarcimento per il docente precario stabilizzato, dopo che questo aveva vinto il concorso riservato a dipendenti già assunti con contratto a tempo determinato.

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