VOLA L’INFLAZIONE, TIMORI FRA IMPRESE CONSUMATORI.

 

A gennaio l’inflazione ha fatto segnare un + 4,8% nel raffronto con lo stesso mese del 2021, un balzo, il più marcato dal 1996 ad oggi, determinato soprattutto dal lievitare del costo dell’energia (+38,6%).

A renderlo noto sono le ultime rilevazioni dell’Istat che osserva un notevole aumento pure dei beni alimentari, sia lavorati (da + 2% al + 2,4%) che al “grezzo” (da + 3,6% a + 5,4%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la persona (da + 2,3% a + 3,5%).

Un quadro, quello delineato dall’Istituto, che oltre a suscitare forti preoccupazioni sia nelle associazioni datoriali per i riflessi che potrebbe avere sui consumi che nel mondo bancario, il quale teme difficoltà nei rientri di prestiti e mutui, desta l’allarme pure nelle organizzazioni dei consumatori.

Per queste ultime, nel 2022, per una famiglia composta da quattro persone, il costo della vita farà riscontrare un incremento su base annua di oltre 1.700 Euro, determinato in larga misura appunto dai rincari del costo delle utenze.

L’impennata dei prezzi peraltro non ha risparmiato neppure varie espressioni della GDO, con un aumento medio degli stessi dell’1,8%, con punte ben maggiori in riferimento a diversi prodotti food di largo consumo, quali alcune verdure (+20%), la pasta (+ 16%) e il pollame (+12%).

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