VIA AI CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO PER SPESE SANITARIE.
Il decreto Sostegni Ter, tra le altre misure, ha previsto contributi a fondo perduto per la copertura delle spese sanitarie. Vediamo, però, più nel dettaglio quali sono le spese interessate dall’incentivo e, soprattutto, a quali categorie esso spetterà. Anzitutto, precisiamo che il decreto, pubblicato il 27 gennaio, contiene aiuti in favore delle categorie più colpite dalle restrizioni. Si tratta, infatti, del provvedimento tanto atteso da tutti, per via delle novità sui ristori previste per il 2022. Ebbene, tra le categorie più penalizzate dalla crisi, e quindi favorite dall’indicato intervento, abbiamo, sicuramente, il settore sportivo. Esso, nello specifico, verrà supportato con 2 misure: contributi a fondo perduto e copertura delle spese sanitarie. Ma vediamo quali sono i requisiti per accedere a siffatti aiuti e qual è la procedura da seguire per richiederli.
BENEFICIARI DEI RISTORI E REQUISITI PER ACCEDERVI
Uno dei settori che ha maggiormente beneficiato dei nuovi ristori del decreto Sostegni Ter è quello sportivo. L’articolo 9 indica tutte le misure rivolte allo stesso. Cerchiamo, però, di capire più nel dettaglio chi potrà avvalersi degli incentivi in discorso. Ebbene, i destinatari sono: le società sportive professionistiche e le società e associazioni sportive dilettantistiche, che siano iscritte al relativo registro nazionale.
Chiarito l’ambito di operatività della misura sul piano soggettivo, passiamo ad individuare quali sono le spese coperte. Segnatamente, il via ai contributi a fondo perduto per le spese sanitarie riguarderà i costi affrontati per:
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la sanificazione dei locali;
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la prevenzione;
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l’effettuazione di test di diagnosi anti Covid-19.
Il fondo destinato è stato rifinanziato con ulteriori 20 milioni di euro per il primo trimestre del 2022. Il tutto, per consentire l’erogazione dei nuovi ristori.
VIA AI CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO PER SPESE SANITARIE: A CHI SPETTANO, QUALI SONO I REQUISITI E COME FARE DOMANDA
Abbiamo chiarito quali sono i soggetti favoriti da questi ristori. Quindi, si destinerà una parte delle risorse stanziate alle associazioni e società sportive dilettantistiche che gestiscono impianti sportivi. Ciò purché le restrizioni le abbiano particolarmente danneggiate. Il 30% delle somme stanziate, inoltre, spetterà alle società e associazioni dilettantistiche che gestiscono l’attività natatoria. Passando, poi, a trattare delle modalità di presentazione della domanda, si avverte che esse sono rinviate ad un apposito decreto. In particolare, sarà l’Autorità politica in materia di sport ad occuparsene. Ad essa spetterà anche fornire maggiori dettagli sulle procedure di controllo a campione, da effettuarsi verso chi richiede i ristori.