PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI REITERATI: NON SEMPRE INTENTO PERSECUTORIO

La Corte di Cassazione, con l'Ordinanza n. 22288, ha statuito che non  in tutte le ipotesi di reiterati provvedimenti disciplinari (e non) adottati nei confronti di un lavoratore si configuri l'intento persecutorio, ingiurioso od offensivo. I giudici hanno precisato che ciò vale anche qualora i suddetti provvedimenti  siano successivamente giudicati illegittimi in sede giudiziale.  Escluso il mobbing nei confronti del  dipendente di banca che aveva rassegnato le dimissioni per giusta causa

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