L'APPLICAZIONE DEL COMPORTO BREVE AL LAVORATORE CON DISABILITÀ COSTITUISCE UNA DISCRIMINAZIONE INDIRETTA

In materia di licenziamento, il rischio aggiuntivo di essere assente dal lavoro per malattia riferito ad un lavoratore con disabilità, deve essere tenuto in conto nell'assetto dei rispettivi diritti e obblighi in materia. L'applicazione del comporto breve al lavoratore con disabilità costituisce, in questo senso, una condotta datoriale indirettamente discriminatoria, e dunque vietata. Questo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 15723 del 5 giugno 2024