Entro il 31 dicembre con l’addio a quota cento spunta un assegno da 1.500 per le categorie usuranti
Uno dei temi più caldi, venuti in gioco negli ultimi tempi è quello delle pensioni. Al riguardo, il Governo, anche in concertazione con le parti sociali, ha formulato diverse ipotesi si pensione anticipata per il futuro. Tuttavia, ci sono ancora forti dubbi sugli istituti da introdurre, anche per sostituire la prossima uscita di campo di Quota 100. Sicché, in sede di Legge di Bilancio dovranno essere sciolte definitivamente le riserve sulla questione delle pensioni. Come si sa, il sistema si pensione anticipata indicato, durerà fino al 31 dicembre. Dopodiché, andrà assicurato un graduale passaggio alla normalità. Nel ventaglio di scelte disponibili e di opzioni in discussione, probabilmente, anche Opzione Donna non verrà più rinnovata.
In ogni caso, l’obiettivo principale sarà limitare i danni dello scalone generato dalla legge Fornero. Dunque, si parla di Quota 102 nel 2022 e di Quota 104 nel 2023, maturabili rispettivamente a 64 e a 66 anni. Il tutto, con almeno 38 anni di contributi. In definitiva, entro il 31 dicembre, con l’addio a Quota Cento spunta un assegno da 1.500 euro per alcuni lavoratori. Vediamo, quali.
ENTRO IL 31 DICEMBRE CON L’ADDIO A QUOTA CENTO SPUNTA UN ASSEGNO DA 1.500 EURO PER ALCUNI
A parte la guerra sulle ipotesi di pensioni anticipate che subentreranno a Quota 100, abbiamo un assegno da 1.500 euro per alcuni. Si tratta delle cosiddette categorie usuranti, ossia coloro che svolgono lavori gravosi e pericolosi, sia nel pubblico che nel privato. Per loro, è previsto uno specifico anticipo pensionistico, consistente specificamente in un’indennità di 1.500 euro al mese. Detta somma spetterà a chi ne ha fatto richiesta e possiede requisiti, quali: 63 anni di età e 36 di contributi. Per esemplificare, vediamo chi rientra nella categoria beneficiata.
Essi sono: operai dell’industria estrattiva, conciatori, conduttori di mezzi pesanti, personale sanitario. Poi: insegnanti di asili nido e scuola materna, pescatori, operatori ecologici e marittimi. Si discute, inoltre, sull’estensione di detti benefici ad una platea più ampia, facendo passare a 24 le categorie interessate. In base, infatti, ad una disamina effettuata dalla commissione tecnica, l’indice massimo di gravosità, riguarda più categorie di quelle contate finora. In più, All’APE Sociale potranno accedere anche caregiver, invalidi civili, con invalidità pari o superiore al 74% e disoccupati di lungo corso.