COSA È CONTENUTO NEL DEF 2022.

Il Def 2022 prevede un Pil in diminuzione, la crescita dell'inflazione e nuovi interventi per contrastare il caro energia e l'aumento del costo dei carburanti per sostenere famiglie e imprese.

 

DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA (DEF)

Via libera al documento di economia e finanza 2022 (in allegato il dossier), da parte del Senato e della Camera, nella giornata di mercoledì 20 aprile, dopo il voto unanime del Consiglio dei Ministri del 7 aprile 2022.

Accettate, in sede di approvazione definitiva, le proposte di risoluzione della maggioranza che intervengono soprattutto in materia di Superbonus e cessione dei crediti edilizi, in relazione ai quali si chiede un allentamento dei limiti.

Come sempre il documento da conto dei parametri macroeconomici come il Pil, il rapporto di questo indice con il debito pubblico e il deficit.

  • la crescita del PIL, ossia il prodotto interno lordo, anche a causa dello shock della guerra Ucraina e della crisi energetica, in relazione al primo semestre del 2022, è stata rivista al ribasso nella misura dello 0,2% rispetto alle previsioni fatte nel dicembre del 2021;

  • il debito pubblico deve essere affrontato, su invito dell'unione europea, facendo crescere più lentamente la spesa corrente del prodotto potenziale a partire dal 2023;

  • nel quadro macroeconomico programmatico per il 2022 e gli anni successivi il Governo conferma gli obiettivi "del deficit di 5,6 per cento del PIL nel 2022, di 3,9 per cento nel 2023, 3,3 per cento nel 2024. Per il 2025 il nuovo obiettivo di deficit è fissato al 2,8 per cento del PIL."

Nel documento anche le misure che il Governo intende adottare per contrastare il caro energia. Con il nuovo decreto di aprile n. 17/2022 vengono ripristinati i fondi di bilancio a parziale copertura delle misure previste, finalizzate a contrastare il caro energia di elettricità e gas e il caro carburante. Misure che si vanno ad aggiungere a quelle introdotte con la legge di bilancio 2022.

GUERRA IN UCRAINA, CRESCITA E INFLAZIONE

La Guerra in Ucraina ha invertito il percorso del paese, producendo effetti negativi sul Pil e sull'inflazione. La crescita a breve termine è stata fortemente pregiudicata, la guerra inoltre ha inciso sul commercio, sui prezzi delle materie prime e sulla fiducia degli operatori del marcato, senza dimenticare le famiglie, che da marzo hanno contratto i consumi.

Da questo quadro è emersa la necessità di dipendere meno dalle forniture del gas russo e il costo umanitario del conflitto provocato dal rapido e imponente afflusso sul territorio di rifugiati. Sono circa 3 milioni gli ucraini fuggiti dalla guerra in cerca di accoglienza.

L'inflazione, già in aumento nel corso del 2021 a causa dell'aumento del costo dell'energia (carburanti, gas ed energia elettrica) è globale. Nell'area dell'euro l'inflazione, al 5,4 per cento alla fine del 2021, ha raggiunto la soglia del 5,9 per cento a febbraio 2022.

PROROGA SUPERBONUS 110%

Stante la necessità d'incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili, è prevista anche la proroga del Superbonus 110%, a cui si accompagna la semplificazione delle procedure per gli interventi di efficientamento energetico. La proroga fino al 30 giugno 2022 è prevista per villette e unifamiliari. Impegno anche di prorogare i termini previsti per l'esecuzione del 30% delle opere complessive.

Richiesta una maggiore flessibilità in relazione all'istituto della cessione del credito, ampliando a soggetti diversi da banche e assicurazione la possibilità di divenire cessionari dei crediti edilizi.

LAVORO E PENSIONI

Attenzione su lavoro e pensioni. Sicurezza sul lavoro in primo piano, con il riordino della disciplina. Entro la fine del 2022 gli occupati dovrebbero tornare ai livelli del periodo pre-pandemico, con una crescita moderata del costo del lavoro e un'accelerazione, sempre moderata, delle retribuzioni.

Sul fronte pensioni è previsto un DLL collegato alla manovra di bilancio 2023-2025 per l'adeguamento delle pensioni d'invalidità.

Dalla UE la richiesta di abbassare la spesa pubblica anche attraverso l'attuazione piena delle riforme pensionistiche, al fine di creare i margini necessari per altre spese sociali più favorevoli alla crescita del paese.

Necessario approfondire inoltre il tema delle prospettive pensionistiche delle nuove generazioni.

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