DA GUERRA E RINCARI NUBI SULLA CRESCITA.
Il conflitto russo-ucraino, le sanzioni economiche e i rincari dei prodotti energetici incideranno pesantemente sulle dinamiche economiche del nostro Paese, con la perdita di almeno 0,7 punti di Pil.
A evidenziarlo è un’analisi dell’Istat che fa proprie alcune stime dell’agenzia di rating Fitch che, per il nostro Paese, prevede un abbassamento della crescita dal 4,3% al 2,7% mentre, per quanto riguarda l’Eurozona, il decremento sarà probabilmente più contenuto, seppur di poco, nell’Eurozona (-1,5%, da 4,5% al 3%.).
Le difficoltà produttive, dalle quali potrebbero derivare forti ripercussioni anche a livello occupazionale, hanno peraltro indotto le associazioni datoriali, tra cui Confcommercio, a richiedere al Ministro del Lavoro e alle Politiche Sociali, Andrea Orlando, un’estensione della proroga degli ammortizzatori sociali ordinari decisa dal Governo, pari a 26 settimane per alcuni comparti e a 8 per il turismo, a tutte le categorie economiche, stanziando maggiori risorse per consentire alle imprese di fronteggiare adeguatamente un’emergenza che potrebbe protrarsi ancora per vari mesi.
Sempre sul versante dei rincari, a breve potrebbe scattare uno sciopero da parte delle stazioni di servizio in quanto, la riduzione delle accise, non avendo valenza retroattiva, costringerà gli esercenti a smaltire le giacenze, pagate a prezzo pieno, a tariffa ridotta, con un’ulteriore erosione dei già limitati margini di guadagno dei gestori.