NO AL LICENZIAMENTO DEL DIPENDENTE CHE INSULTA IL CAPO NELLA CHAT CON I COLLEGHI

La Corte di cassazione, con Sentenza n. 5936 del 6 marzo 2025, si pronuncia in materia di licenziamento chiarendo, in particolare, che non può essere licenziato il lavoratore che offende il capo nella chat privata con i colleghi, tramite il suo telefono personale.
Tale condotta, infatti, rientra nel raggio di protezione dell'articolo 15 della Costituzione, che tutela la segretezza della corrispondenza e della comunicazione, considerando poi che nel caso di specie il destinatario dell'offesa non ne sarebbe dovuto venire a conoscenza, in quanto i messaggi erano destinati a rimanere privati.
Pertanto, il lavoratore in questione va reintegrato e risarcito.
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