LE FERIE VANNO RETRIBUITE CORRISPONDENDO ANCHE LE VOCI COLLEGATE ALLE MANSIONI TIPICHE

Il diritto euro-unitario intende evitare qualsiasi incentivo o sollecitazione affinché il lavoratore rinunci alle ferie, obbligando a corrispondere una retribuzione di ferie comprensiva anche di tutte quelle indennità collegate alle mansioni tipiche del dipendente.
IL CASO
Con l'ordinanza n. 6412 dell'11 marzo 2025 la sezione Lavoro della Corte di cassazione ha avuto modo di affermare che il diritto euro-unitario prevede che la misura compenso del periodo di ferie non può costituire per il lavoratore un deterrente all'esercizio del suo diritto di fruire effettivamente del riposo annuale.
Nel caso di specie alcuni lavoratori dipendenti con la qualifica di macchinisti avevano convenuto in giudizio Trenitalia lamentando di aver ricevuto, durante il periodo di ferie, un trattamento economico inferiore a quello percepito per il lavoro ordinariamente svolto in contrasto con i principi stabiliti dalla Corte di Giustizia e dalla Corte di cassazione.
Secondo la tesi dei ricorrenti, per quel che qui più rileva, la società datrice di lavoro avrebbe dovuto corrispondere loro il compenso per l'assenza dalla residenza e un'indennità di utilizzazione giornaliera professionale di importo pari a quella percepita nei periodi lavorati.
Mentre in primo grado i lavoratori avevano visto accogliere la loro domanda, la Corte di appello riformò la decisione di prime cure richiamandosi ad un orientamento di giurisprudenza di legittimità che aveva smentito il principio di onnicomprensività e di necessaria coincidenza tra retribuzione delle ferie e retribuzione in servizio, ribadendo il principio di paragonabilità e non dissuasività della retribuzione delle ferie.
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