CORTE DI GIUSTIZIA UE: IL DATORE CHE RECEDE DAL CONTRATTO A TERMINE DEVE DARNE MOTIVAZIONE

La Corte di Giustizia dell'Unione Europea, con Sentenza del 20 febbraio 2024, relativa alla causa C-715/20, ha statuito che una normativa nazionale non può consentire al datore di lavoro di non motivare per iscritto il  recesso con preavviso da un contratto di lavoro a tempo determinato, quando invece tale obbligo sussiste nel caso in cui si receda da un contratto a tempo indeterminato. In caso contrario, precisano i giudici europei, il lavoratore con contratto a termine sarebbe privato della tutela derivante dall'articolo 30 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, ai sensi del quale “ogni lavoratore ha il diritto alla tutela contro ogni licenziamento ingiustificato, conformemente al diritto dell'Unione e alle legislazioni e prassi nazionali”.

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