REINTEGRATO IL LAVORATORE CHE NON ACCETTA IL TAGLIO DELLO STIPENDIO MALGRADO LA CRISI DELL'AZIENDA.
È nullo perché ritorsivo il licenziamento del lavoratore che, nonostante la crisi dell'azienda, rifiuta di firmare il rinnovo dell'accordo che prevede la riduzione dello stipendio. Scatta la reintegra.
È quanto ha statuito la Corte di Cassazione con la Sentenza n. 31527, secondo la quale la vendetta del datore di lavoro è provata tramite
presunzioni, in quanto il provvedimento espulsivo è adottato il giorno dopo al rifiuto.