Per l’ISTAT cresce la fiducia di consumatori e imprese - Pecoraro (presidente nazionale FeNAILP): "È la conseguenza dei vaccini e delle (timide) riaperture”

Nonostante la pandemia sia ben lungi dall'essere archiviata, cresce la fiducia di consumatori e imprese. Ad aprile, infatti, l’ISTAT stima un aumento sia dell'indice del clima di fiducia dei consumatori (da 100,9 a 102,3) sia dell'indice composito del clima di fiducia delle imprese (da 94,2 a 97,3).
Quanto al primo, che torna a crescere dopo il segno meno di marzo, tutte le componenti sono in aumento, in particolare le aspettative tanto sulla situazione economica del Paese che su quella familiare. Il clima economico e quello personale passano, rispettivamente, da 90,2 a 91,6 e da 104,5 a 105,9. Il clima corrente aumenta da 96,7 a 97,4 e quello futuro sale da 107,1 a 109,6. Per quanto riguarda invece le imprese, si tratta del quinto aumento consecutivo, più marcato per l'industria manifatturiera e per il commercio al dettaglio, dove cresce da 91,2 a 95,8. Il miglioramento della fiducia è più marcato nella grande distribuzione (l'indice sale da 95,8 a 101,2) che nella distribuzione tradizionale (da 81,8 a 82,7). Nei servizi di mercato l'indice aumenta da 85,4 a 87,1, trainato dalle aspettative sugli ordini nei servizi di mercato e da quelle sulle vendite per il commercio al dettaglio.
“Dati - commenta il presidente nazionale della Fenailp Sabato Pecoraro, che sono la diretta conseguenza dell’avanzamento della campagna vaccinale al quale si aggiungono le aspettative di un alleggerimento delle misure restrittive adesso attese per metà maggio”.
"Purtroppo - continua il presidente - due aspetti zavorrano il panorama nel suo complesso: il primo è il deterioramento del sentiment tra gli operatori turistici. Il settore continua infatti a considerare ancora molto lontano il momento in cui si potrà tornare ad una situazione meno drammatica rispetto a quella vissuta nell’ultimo anno. Il secondo sono le riaperture troppo limitate (il coprifuoco alle 22 è e resta un problema) e, soprattutto, i "lacci e laccioli" che costringono soprattutto i bar a svolgere la loro attività come fossero un pugile sul ring con un braccio legato dietro la schiena!".