Pasqua in rosso come i bilanci delle imprese

Una perdita di 50mila presenze e di un giro d’affari di una decina di milioni di Euro che interesseranno principalmente ricettività e ristorazione ma anche commercio, servizi alla persona e altri settori.
Si annuncia disastroso il bilancio pasquale per centinaia di aziende del capoluogo giuliano che, negli anni passati, proprio in occasione delle prossime festività, assisteva al primo afflusso massiccio di turisti.
Per i rappresentanti delle categorie, inoltre, si annunciano, almeno per il momento, poco incoraggianti pure le previsioni per la stagione estiva, specie se la campagna vaccinale non farà registrare un cambio di passo.
Da oggi, intanto, gli aventi diritto, potranno presentare le domande per i ristori previsti nel quadro del Decreto Sostegni che potrebbe precedere un altro, già al vaglio dell’Esecutivo, ma che dovrebbe essere più selettivo quanto alla platea dei possibili beneficiari.
Sono oltre 1 milione e 200 mila, il 22, 5% del totale nazionale, le aziende italiane che nel 2020 hanno ricevuto aiuti di Stato, per un totale di circa 103 miliardi di euro (il 78% sotto forma di garanzie statali sui prestiti per garantire l’accesso alla liquidità). È quanto emerge dal primo Osservatorio sugli aiuti di Stato realizzato da Cribis, società del gruppo Crif specializzata nella business information. È la Valle d’Aosta a guidare la classifica regionale, con il 51,6% (6.142 imprese), seguono Friuli-Venezia Giulia (40%, 37.345 imprese), Marche (34,1%, 51.577) e Veneto tredicesimo con 22,5%. Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna sono le regioni che, in valore assoluto, hanno ricevuto più aiuti di Stato: 23,77 miliardi la Lombardia, quasi il doppio del Veneto (12 miliardi) e oltre il doppio dell’Emilia-Romagna (10, 93 miliardi).
Fra i segmenti maggiormente segnati dalla pandemia figura anche il turismo congressuale, con un calo di fatturato, nello scorso anno, del 79% rispetto al 2019.
Restando in tema di accoglienza, secondo la FENAILP, da parte del Governo, azioni immediate e incisive vanno fatte, pena il rischio, nei prossimi mesi, della scomparsa di migliaia di posti di lavoro a seguito del possibile default di circa il 30% delle imprese di un comparto che vede ancora chiuse l’85% delle strutture.
Fra le priorità individuate, la vaccinazione urgente di titolari e addetti del settore turistico al fine di consentire un’offerta Covid-free, sostegni economici realmente commisurati alle perdite subite e una maggiore equità nei provvedimenti legati alla mobilità che, ad oggi, permettono agli italiani di recarsi all’estero, ma non di spostarsi fra le regioni del Paese.