PER CHI LAVORA AL CALDO E AL SOLE COCENTE E’ AIUTATO DALLO STATO

Dopo la tregua di qualche giorno, con annessi temporali, che hanno provocato anche disagi e ingenti danni soprattutto al Nord Italia, tornano a salire le temperature. L’estate 2022 sarà ricordata come una delle più calde a memoria d’uomo. La colonnina di mercurio stabilmente sopra i 35 gradi è ormai una costante da mesi. Il gran caldo mette a rischio la salute delle persone, soprattutto vecchi, bambini e fragili. Ma le condizioni climatiche proibitive mettono a repentaglio anche la salute di determinati lavoratori, soprattutto quelli che sono costretti a restare in servizio in luoghi dove ripararsi dal sole praticamente è impossibile. Lo Stato però viene incontro a queste situazioni, intervenendo con un ammortizzatore sociale ad hoc proprio a tutela della salute di questi soggetti.

UN AIUTO DALLO STATO PER CHI LAVORA AL CALDO E AL SOLE COCENTE

Come capita in inverno, dove molte aziende possono sfruttare per i loro dipendenti una cassa integrazione particolare per evitare di far lavorare al freddo e al gelo i lavoratori, adesso lo stesso meccanismo passa al periodo estivo. Il grande caldo e l’afa di questi giorni, hanno spinto già alcune autorità locali come le Regioni, a stabilire nuovi orari di lavoro per chi è esposto a lavori al caldo. Il riferimento è ai lavoratori del settore agricolo e a quello del settore edilizia o della manutenzione delle strade. In alcuni posti infatti si è deciso di anticipare l’avvio della giornata lavorativa, spostando le pause e naturalmente posticipando la chiusura della giornata. In pratica si è cercato di sfruttare le ore più fresche della giornata per evitare problemi di salute ai lavoratori.

TANTO CALDO E AUMENTANO I PROBLEMI DI SALUTE DEI LAVORATORI

Il grande caldo pare sia la causa di un incremento a livello nazionale degli infortuni sul lavoro. Infatti in queste ultime settimane gli infortuni sono saliti del 20%. E quelli gravi, che hanno portato alla morte dei lavoratori, sono saliti del 10%. Per questo le autorità adesso anche a livello nazionale intervengono per salvaguardare questi lavoratori da potenziali pericoli. A tutela della salute del lavoratore ecco una cassa integrazione ordinaria anche in estate. Un aiuto dallo Stato per chi lavora che tornerà sicuramente utile.

COME FUNZIONA LA NUOVA CIG

Mai prima d’ora le autorità avevano introdotto una misura del genere per il caldo. L’INPS e l’INAIL invece, hanno già dato l’ok affinché le aziende interessate possano richiedere l’ammortizzatore sociale nel momento in cui le temperature superano i 35 gradi. Per quei lavoratori che invece per oggettive necessità lavorative devono essere vestiti con indumenti che fanno percepire una temperatura più alta di quella che effettivamente c’è nell’aria, la cassa integrazione potrebbe essere avviata anche a temperature esterne inferiore a 35 gradi. Conta molto la temperatura percepita. Il tipico esempio è quello dei lavoratori impegnati nel rifacimento del manto stradale dell’asfalto, che in genere indossano indumenti catarifrangenti per motivi di sicurezza. Questa tipologia di cassa integrazione potrà essere avviata ogni qualvolta il responsabile della sicurezza di un’azienda, propone sospensioni e interruzioni delle attività dovute all’afa e al caldo.

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