Negozi: Dal 28 al 31 dicembre 2020 sono aperti o chiusi?

Posso acquistare un nuovo paio di scarpe o comprare un nuovo telefonino? Posso andare dal parrucchiere o dall’estetista? Posso prendere un caffè al bar o pranzare al ristorante?

L’apertura o la chiusura dei negozi in questo periodo sono soggette al c.d. “Decreto Natale”, il Decreto legge varato dal Governo lo scorso 18 dicembre. Esso regola anche l’apertura e la chiusura dei negozi a seconda delle giornate. Che cosa prevede nel periodo dal 28 al 31 dicembre 2020? Scopriamolo insieme.

APERTURA/CHIUSURA NEGOZI 28, 29 E 30 DICEMBRE 2020

Nei giorni 28, 29 e 30 dicembre 2020, il Decreto Natale prevede che i negozi di tutte le tipologie commerciali siano aperti, tranne bar e ristoranti. Dà inoltre la possibilità di allungare l’orario di apertura fino alle ore 21.00.

Aperti: negozi di abbigliamento, nei centri commerciali, andare dal parrucchiere, dall’estetista, ecc.

Chiusi: bar e ristoranti. Aperti solo per asporto e consegne.

Quali negozi aperti o chiusi il 31 dicembre 2020

L’ultimo giorno del 2020, trattandosi di un giorno prefestivo vedrà tutti i negozi chiusi tranne i supermercati, negozi che vengono generi alimentari e di prima necessità, tabaccherie, edicole, farmacie e parafarmacie, lavanderie, librerie, parrucchieri e barbieri e altri.

Per essere sicuri dell’orario di apertura prendete informazioni direttamente dai negozianti

SPOSTAMENTI DOPO NATALE: DAL 28 AL 31 DICEMBRE 2020

Spostamenti dopo Natale: dal 28 al 31 dicembre 2020

Nelle giornate dal 28 al 30 dicembre, tutte le regioni italiane si trovano in zona arancione per rientrare poi tutte in zona rossa l’ultimo giorno dell’anno. Vediamo che cosa cambia per gli spostamenti.

SPOSTAMENTI DAL 28 AL 30 DICEMBRE 2020

Spostamenti vietati

• Sono vietati gli spostamenti tra regioni.

• Sono vietati gli spostamenti dalle 22 alle 5.

Spostamenti consentiti

Sono consentiti:

• gli spostamenti tra Comuni per andare a trovare amici e parenti (serve Autodichiarazione)

• gli spostamenti all’interno del proprio Comune senza necessariamente andare a trovare amici e parenti e senza Autodichiarazione

• gli spostamenti dei residenti nei Comuni fino a 5.000 abitanti in Comuni distanti non più di 30 km e che non siamo Comuni capoluoghi di provincia.

Gli spostamenti sono consentiti sempre dalle ore 5 alle ore 22.

Spostamenti il 31 dicembre 2020

Nella giornata del 31 dicembre, le regioni italiane rientrano in zona rossa con il divieto di spostamenti tranne che per andare a far visita ad amici/parenti, (dalle 5 alle 22), per motivi di lavoro/salute/necessità, per rientrare presso la propria abitazione, residenza/domicilio. Serve Autodichiarazione.

Spostamenti vietati dalle ore 22.00 alle ore 7.00 del 1° gennaio 2021.

AUTOCERTIFICAZIONE RESPINTA PER MOTIVI DI NECESSITÀ RITENUTI NON VALIDI: COSA FARE?

Autocertificazione respinta per motivi di necessità ritenuti non validi: cosa fare?

A seguito della pandemia da Covid, numerosi sono stati i decreti che hanno imposto delle limitazioni agli spostamenti, consentendo soltanto quelli per motivi di lavoro, motivi di salute e di necessità. Ma che cosa si intende per motivi di necessità e che cosa puoi fare nel caso in cui la motivazione riportata nell’autocertificazione non venga ritenuta valida?

Che cosa si intende per motivi di necessità

Tra i motivi di necessità si annoverano tra gli altri i seguenti spostamenti:

• andare a dare assistenza urgente a congiunti o a persone disabili o interventi assistenziali a persone in grave stato di necessità

• accompagnare i propri figli a scuola

• andare a denunciare un reato

• andare a fare la spesa, andare ad acquistare farmaci, ecc...

• portare a spasso il cane

• andare a praticare attività sportiva all’aperto e motoria nelle vicinanze della propria abitazione

• andare a ritirare il menù ordinato al ristorante

• recarsi alla posta/banca/assicurazione per eseguire pratiche urgenti.

IMPORTANTE:

chi è sprovvisto dell’Autocertificazione, può richiederla agli organi di Polizia in sede di controllo. Inoltre, si ricorda che per coloro che si spostano per motivi di lavoro, si può anche ovviare all’autodichiarazione esibendo il tesserino fornito dal datore di lavoro.

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