L’INPS spiega perché oggi conviene assumere i giovani e non perdere questa grande occasione di 18.000 euro

Il problema occupazionale impoverisce l’Italia e tutti i suoi cittadini. Le nuove misure lanciate dai precedenti Governi non hanno risolto questo fenomeno. Anzi, in alcuni casi, pur non volendo, le misure hanno avuto l’effetto contrario aggravando il fenomeno della disoccupazione. Un esempio potrebbe essere il reddito di cittadinanza. Infatti in alcuni casi, molti hanno lasciato il posto di lavoro o chiuso la partita IVA perché il reddito di cittadinanza era più conveniente. Ma adesso c’è una grossa novità. L’INPS spiega perchè oggi conviene assumere i giovani e non perdere questa grande occasione di 18.000 euro. In particolare nella circolare n. 56 del 12 aprile. Si tratta delle agevolazioni legate all’assunzioni stabili previste nella Legge di Bilancio 2021.

L’INPS SPIEGA PERCHÈ OGGI CONVIENE ASSUMERE I GIOVANI E NON PERDERE QUESTA GRANDE OCCASIONE DI 18.000 EURO

L’INPS con la circolare del 12 aprile 2021, spiega in modo esaustivo come accedere alle agevolazioni previste per l’occupazione dei giovani. La nuova misura riguarda sia le nuove assunzioni sia la trasformazione dei contratti a tempo determinato in tempo indeterminato. Il periodo da considerare per effettuare le assunzioni  riguarda il 2021 e tutto il 2022.

BONUS DI 6.000 EURO ANNUO PER TRE ANNI

Si tratta di un esonero contributivo nella percentuale totale del 100%. Il bonus nella misura massima di 6.000 euro all’anno si ottiene per tre anni. È rivolta ai lavoratori che al momento dell’assunzione non abbiano compiuto l’età anagrafica di 36 anni.

I datori di lavoro per ottenere il bonus fino a 18.000 euro suddiviso in tre anni devono rispettare alcune regole. Nello specifico:

  • devono essere in regola con gli obblighi dei versamenti previdenziali. In questo caso fa fede il Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC);
  • devono rispettare le norme di tutela delle condizioni di lavoro imposte dagli obblighi di legge;
  • infine, devono rispettare gli obblighi contrattuali, territoriali, regionali, aziendali e sottoscritti da organizzazioni sindacali dei datori di lavoro.
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