Finita l’era dei pagamenti a babbo morto?

Chiunque fa impresa si trova davanti a tante responsabilità. Una di queste è gestire al meglio il flusso di cassa. Detta in parole semplici, il denaro che entra in cassa deve essere sempre superiore rispetto a quello che viene speso. La difficoltà maggiore nel raggiungere questo obiettivo sta nel farsi pagare regolarmente alla scadenza.
Ecco perché il legislatore è venuto incontro alle imprese con la creazione della procedura di compensazione digitale dei crediti e debiti commerciali. Istituita con l’articolo 1, commi da 227 a 229 della Legge 178/2020. Con questo nuovo strumento è finalmente finita l’era dei pagamenti a babbo morto?
La compensazione tradizionale: i tempi medi di pagamento.
La classica procedura di compensazione legale del credito può essere attivata qualora le parti vantino, reciprocamente, crediti e debiti. Inoltre, tali somme, devono essere liquide, certe e esigibili.
È una procedura non automatica. E può comportare tempi lunghi. Che si riflettono, inevitabilmente, sulla possibilità di ricevere il pagamento del proprio credito.
Una volta individuata l’impresa debitrice, è necessario che la stessa riconosca il proprio debito. E sottoscriva un atto di compensazione. Il quale dovrà essere necessariamente accettato. Seguendo la normativa prevista dal Codice Civile.
LA NUOVA PIATTAFORMA PCC ACCORCERÀ I TEMPI MEDI DI PAGAMENTO?
L’avvento della dematerializzazione e della fatturazione elettronica potrebbe comportare la fine dei crediti pagati con ritardi indicibili. E senza alcuna possibile previsione circa la data di liquidazione.
Come anticipato, con la Legge 178/2020, infatti, è stata introdotta la compensazione digitale dei crediti e debiti derivanti da rapporti commerciali tra imprese. La cui attuazione dovrà essere chiarita mediante un Decreto Ministeriale.
Due sono le colonne portanti di questa innovazione: l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione un portale telematico e i rapporti di credito e debito dovranno risultare da fatture elettroniche.
Sarà possibile operare una compensazione multilaterale. Allargando la platea dei soggetti interessati, con una ricerca automatizzata e digitalizzata.
Tuttavia, non tutti potranno usufruire di tale innovazione. Restano, infatti, esclusi i contribuenti non residenti in Italia. Ma anche i crediti o debiti commerciali esistenti tra soggetti sottoposti a procedure concorsuali o di ristrutturazione del credito.
Oltre a questi due casi, non si potrà usufruire del portale nemmeno per posizioni economiche non risultanti da fatture elettroniche o che coinvolgono le Pubbliche Amministrazioni.
Con questa procedura sarà realmente finita l’era dei pagamenti a babbo morto?